È per il tuo bene è una commedia del 2020 diretta da Rolando Ravello. Remake della pellicola spagnola Es por tu bien del 2017. Disponibile su Amazon Prime Video.
La trama
“È per il tuo bene” è la storia di tre cognati, tre padri di famiglia, che entrano in crisi quando le rispettive figlie si fidanzano.
I tre decidono di unire le forze per sbarazzarsi in qualche modo di questi scomodi nuovi partner.
Tuttavia, proprio quando i loro piani stanno andando a buon fine, si rendono conto, con l’aiuto delle relative mogli (Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Valentina Lodovini) di star facendo del male alle figlie e, quindi, rimediano ai loro errori.
È per il tuo bene: una commedia contro i pregiudizi?
L’uscita del film è stata preceduta da una forte polemica riguardo il presunto sessismo rinvenuto nella locandina.
Sul cartellone, infatti, appaiono solo i nomi dei protagonisti maschili, mentre quelli delle donne risultano misteriosamente scomparsi.
Medusa poi si scuserà giustificando l’accaduto come una «svista» dovuta alla fretta.
La vicenda è incentrata su questi tre padri insicuri, inadeguati, attaccati allo status quo, alle apparenze e a quella borghesia che tengono a rappresentare.
Ma sono le tre donne, madri, mogli che riescono a mantenere una linea di comunicazione con le figlie, che mantengono la calma, che cercano una soluzione.
E che non si lasciano soggiogare. Possiamo davvero chiamarle “spalla”?
Un cast sicuramente di eccezione (troviamo anche Matilde Gioli, Alice Ferri, Eleonora Trezza, Lorena Cesarini, Alberto Lo Trozzo e il rapper Biondo) per un film che vuole abbattere i muri del pregiudizio.
In un paese però che ci crede davvero che un rapper sia automaticamente un consumatore di marijuana e che l’omosessualità sia contagiosa.
E proprio sull’omosessualità si spinge di più, considerata la disgrazia peggiore. Ridicolizzando un diritto ottenuto con fatica e sofferenza: il matrimonio è infatti rappresentato come una festa di compleanno di una bambina di dieci anni.
Ammirevole il tentativo di inclusione, ma bisogna lavorare ancora un po’ per una rappresentazione veritiera e credibile della realtà gay.