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DDL Omotransfobia rimandato, Fabrizio Marrazzo Partito Gay: nessuno si vuole prendere responsabilità

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay, presente il candidato sindaco alle elezioni comunali di Milano 2021 Mauro Festa

Il DDL Zan è stato rimandato, se va bene, a dopo le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021. Un ennesimo smacco alla comunità LGBT+ e a tutte le persone che difendono i diritti civili in generale. Secondo Fabrizio Marrazzo, candidato a Sindaco di Roma per il Partito Gay e portavoce del Movimento a livello Nazionale, questa è l’ennesima dimostrazione che anche i partiti che si definiscono progressisti non hanno così a cuore i diritti delle persone arcobaleno.

Effettivamente, il DDL Omotransfobia è stato rimandato con il benestare di tutti i partiti che ora sono al Governo e anche di quelli che sono all’opposizione. In vista delle votazioni in grandi città come Roma, Torino, Milano e Napoli forse i partiti in corsa per amministrarle avevano paura di perdere consensi. Diversamente, infatti, non si spiegherebbe come mai i diritti sono passati così in secondo piano. Dicevano di avere a cuore la comunità LGBT+ e i diritti civili. E poi, cosa è successo?

Ecco perché il DDL Zan è stato rimandato (di nuovo) secondo Fabrizio Marrazzo del Partito Gay

Il DDL Zan è stato rimandato e Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i diritti LGBT+ Solidale, Ambientalista e Liberale, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul perché c’è stato questo ennesimo slittamento.

“(…) Rinviano il DDL Omotransfobia perché i progressisti non vogliono assumersi la responsabilità. Sanno che, o non passa, o passa un testo ancora peggiorativo rispetto alla legge già sfregiata approvata alla Camera. Ci aspettavamo questo rinvio che serve a non dare nessun risultato concreto. Il DDL Omotransfobia così come è stato trasformato serve a poco e neanche su quel poco ci sono i voti. Lo stesso Zan ha pubblicato un libro invece di pensare a far approvare la legge.

Il partito gay è nato proprio dopo l’approvazione alla Camera di quella legge che avevamo contribuito a scrivere. Il testo poi è stato sfregiato da Zan e da Costa. Quest’ultimo, tra l’altro, ora sta con Calenda e ha sottoscritto l’articolo 4 che è una clausola di scappatoia per chi insulta gli omosessuali. Chi oggi fa la parte del `gay-friendly´, che dice di voler difendere i diritti della comunità lgbt+, non è credibile.

La conclusione di Marrazzo

Lo dimostrano le parole di qualche giorno fa di Vincenzo De Luca, presidente campano del PD, sui corsi contro l’omofobia a scuola, mai smentite da nessun esponente gay. E lo dimostra la circolare padre e madre di Salvini, che nessuno si è mai preoccupato di cancellare. La circolare obbliga a indicare un padre e una madre sulla carta di identità dei minori e crea diversi problemi burocratici alle coppie omosessuali con figli.

La credibilità di questa gente è zero, è finito il tempo della fiducia in bianco. In tutte le città chi ha a cuore i diritti degli omosessuali, ha la possibilità di votare un partito come il nostro che non farà azioni finte. Se avremo un buon risultato possiamo fare pesare i nostri voti e le istanze della comunità LGBT+ (…)”

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