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Calciatore gay riceve insulti omofobi dall’avversario: compagni di squadra e coach lo difendono

Calciatore gay riceve insulti omofobi, compagni di squadra e mister lo difendono e la squadra vince 5 a 0

Couper Gunn è un calciatore apertamente gay che gioca come difensore nella squadra di calcio maschile del Colby-Sawyer College, i Chargers. Del team, per altro, è anche il capitano e nell’ultimo match contro i Rivier University Raiders ha ricevuto degli insulti omofobi da un avversario. Il tutto è iniziato poco prima della fine del primo tempo con il punteggio tra le due compagini fermo sullo 0 a 0.

Purtroppo, l’omofobia nel calcio è molto frequente e non è confinata solo alle tifoserie. Anche gli stessi calciatori e gli addetti ai lavori, infatti, troppo spesso si lasciano andare a commenti poco carini nei confronti della comunità LGBT+. Come è successo, ad esempio, ad un allenatore di calcio femminile. Questo sport viene ancora visto come una attività solo per persone eterosessuali e ciò porta chi lo pratica a reprimersi.

Ci avete mai fatto caso che non ci sono calciatore gay dichiarati? Quei pochi che hanno fatto coming out sono ex giocatori oppure, come in questo caso, giocano in squadre e campionati minori. È mai possibile che tutti i migliaia di giocatori di calcio che ci sono nel mondo sono tutti eterosessuali? Permettetemi di scrivere che è alquanto strano. Non trovate anche voi? Ciò scritto, torniamo sulla vicenda e leggiamo insieme cosa è successo nel dettaglio.

Couper Gunn, calciatore gay, vittima di omofobia: la squadra e il coach lo difendono e vincono la partita 5 a 0

Couper Gunn è il calciatore gay vittima di omofobia. Come apprendiamo da una intervista che lo stesso ha rilasciato su ‘OutSports‘, pare che un avversario lo abbia insultato per via del suo orientamento sessuale e perché stava indossando la fascia di capitano con i colori rainbow.

Togliti quella fottuta fascia dal braccio, fr*cio“, pare che gli abbia urlato l’altro giocatore. Subito dopo l’aggressione verbale, Gunn è tornato negli spogliatoi ed è scoppiato in lacrime. “Ero arrabbiato per essere stato chiamato così, ma ero più arrabbiato perché stavo pensando a tutti i ragazzini queer con cui quel ragazzo entra in contatto ogni giorno. Ed ero così triste che esistesse qualcuno del genere, che qualcuno potesse usare quel linguaggio“.

Sia i compagni di squadra che Bob Reasso, coach della squadra, hanno mostrato il loro sostegno a Gunn incoraggiandolo a non mollare perché è un ragazzo forte e coraggioso. Quando la partita è finita per il team dell’omofobo l’amaro risultato: la squadra di Couper ha vinto 5 a 0.

Sebbene qualche calciatore di Seria A come Albin Ekdal ha parlato dell’omofobia nel calcio e qualche passo in avanti è stato fatto, è doveroso ricordare che si è ancora molto indietro rispetto ad altri Stati. Lo sport deve essere un momento di aggregazione e di inclusione. Anche il calcio deve evolversi e deve diventare così.

 

 

 

Simone D’Avolio

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