Aggressione omofoba a Torino sul treno regionale che da Carmagnola era diretto nel capoluogo di Regione. Due giovani hanno prima insultato la persona trans in questione e poi, non contenti, l’hanno aggredita fisicamente. La vittima ha provato a chiedere aiuto al capotreno il quale, nel sedare gli animi, è stato anch’esso assalito.
Nel mentre il Governo cincischia e gioca con i diritti delle persone, gli LGBT+ non sono nemmeno più sicuri nel viaggiare sui mezzi pubblici. Come saprete, infatti, il dibattito nell’aula del Senato sul DDL Zan si è abbassato al livello di “chiacchiere da ubriaconi da bar”. Tra esempi senza senso da una parte e mancate prese di posizione dall’altra, in Italia dilaga l’omofobia, la lesbofobia e, in questo caso specifico, la transfobia.
L’unico partito che ha davvero a cuore i diritti di tutti i cittadini e che si vuole impegnare nel migliorare questo paese, sembra essere proprio il Partito Gay. Se si modifica l’articolo 1 presente nel Decreto Omotransfobia, infatti, questa persona trans aggredita sul treno per Torino sarebbe meno tutelata. Vi ricordiamo, inoltre, che gli articoli 4 e 7 così come sono stati scritti e approvati da tutti i partiti alla Camera, permettono di discriminare gli LGBT+ e senza poter fare prevenzione nelle scuole per fermare questo odio.
Aggressione omofoba sul treno Carmagnola – Torino ai danni di persona trans: cosa è successo
Come apprendiamo dal portale ‘TorinoToday‘, pare che i due giovani abbiano aggredito sia la persona trans che il capotreno. Stando a quanto è stato segnalato da alcuni testimoni, infatti, la vicenda è avvenuta intorno alle ore 18:10 di mercoledì 7 luglio 2021 sul tremo che da Carmagnola era diretto verso Torino.
Sembra che gli aggressori abbiano prima ricoperto di insulti la vittima in questione e poi, non contenti, l’hanno inseguita in bagno. Qualcuno dice che erano alticci perché stavano bevendo delle birre. Questo, però, non può di certo essere una giustificazione. La versione, ad ogni modo, pare essere questa che vi riportiamo di seguito.
Quando il treno è ripartito e la vittima si è spostata per andare in bagno, i due l’hanno seguita bussando alla porta con insistenza. Uno dei due ha cercato il capotreno dicendogli che c’era una persona che si era sentita male. Sentendo la voce del capotreno la vittima ha aperto la porta e ha chiesto aiuto, dicendogli di non conoscere i due e che stavano cercando di aggredirla.
Il capotreno, intuito l’inganno, ha chiesto alla vittima di spostarsi in un’altra vettura del treno. Proprio nell’istante in cui lui cercava di mettersi in contatto con la polizia ferroviaria, i “bulli” si sono avventati contro tutti e due. Quando il treno ha raggiunto la stazione di Torino Lingotto i due aggressori si sono dileguati e il tutto, almeno per ora, si è risolto con un nulla di fatto.
Questo è quello che accade, purtroppo, in un paese che si dichiara civile. È giunto il momento di agire e non di fare chiacchiere alticce, basandosi su fake news, per racimolare qualche voto in più e maggiore consenso.
Simone D’Avolio