Le unioni civili o il matrimonio fra persone dello stesso sesso non esistono in Giappone, ma ultimamente le cose stanno cominciano ad evolversi (molto lentamente).
La situazione unioni civili in Giappone ora
Attualmente a Tokyo e in generale in Giappone non esistono riconoscimenti legali per coppie dello stesso sesso. La legge prevede che il matrimonio si basi sul “reciproco consenso di entrambi i sessi” e questo è sempre stato interpretato come un sostanziale divieto ad un riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. In passato c’era stata una sentenza del Tribunale di Sapporo che si è pronunciata contro questo divieto, ma poi ne è arrivata un’altra che ha ribaltato di nuovo la situazione, tornando al punto di partenza.
Cosa sta facendo Tokyo?
Nonostante il Giappone sia ben lontano dal riconoscimento legale delle unioni civili, dalla scorsa settimana a Tokyo è possibile richiedere dei certificati di unione. In sostanza, sono dei documenti che certificano l’esistenza di una relazione sentimentale tra persone dello stesso sesso. Tutto molto bello se non fosse che questi documenti non hanno attualmente un vero valore legale.
Si tratta di un piccolo passo avanti, che dovrebbe secondo alcuni portare il Giappone a far riconoscere le unioni civili. L’obiettivo è certamente quello di aumentare il grado di accettabilità sociale di queste unioni, di far uscire “allo scoperto” le persone LGBT+ con meno timori e di vedere dei cambiamenti in futuro. Siamo però piuttosto lontani da una svolta da parte del Giappone, la decisione è solo il primo piccolo passo iniziale per il riconoscimento delle unioni. Al momento il Paese del Sol Levante rimane l’unico del G7 a non riconoscere questo tipo di unione.
Fonte: Cosmopolitan