“La testimonianza che si può cambiare”, così una delle voci di chi elogia terapie di conversione ed ex-omosessuali: il matrimonio a Napoli di Lorenzo ce lo racconta. “Uscite dall’inganno” è quanto detto dallo sposo stesso. Le “terapie di riparazione” e le pratiche a queste affini tornano a far parlare di sé.
Le “terapie di conversione” sono quel complesso di pratiche pseudoscientifiche che mirano a cambiare l’orientamento sessuale di una persona originariamente omosessuale, in eterosessuale. Di queste pratiche è promotore la ex-giornalista Mediaset Nausica Della Valle, tristemente nota alla comunità lgbtqia+ per le sue dichiarazioni omofobe. Quest’ultima esprime sempre il proprio punto di vista con chiarezza: l’omosessualità è il frutto di traumi o abusi subiti nei primi anni di vita. La giornalista inoltre gestisce tramite social un gruppo di cosiddetti ex-omosessuali, che hanno abbandonato un “nemico” a loro dire tramite la fede e l’amore di Dio.
La pubblicazione di diverse testimonianze video dell’evento tramite social è tutta un inneggiare a un cambiamento, un invitare a liberarsi dall’“inganno” dell’omosessualità. Nei video sono infatti presenti diverse persone “convertite” da gay a etero, presentati come “guerrieri di Cristo”: quasi dei survivors rispetto a un grande male.
Religione alla base di terapie di conversione ed ex-omosessuali: il matrimonio a Napoli.
Le Nazioni Unite nel 2015 si sono dette contro le terapie di conversione e Malta e la Francia hanno bandito espressamente tali pratiche con una legge. Il caso del Regno Unito ha poi fatto scalpore in quanto le terapie di conversione sono state bandite, con eccezione delle persone transgender. L’Italia (indovinate?) non dispone di leggi che vietino le terapie di conversione e l’ultimo tentativo è stato quello a prima firma di Sergio Lo Giudice, depositata ma mai discussa nel 2016.
Le testimonianze dell’evento sono permeate come di un vanto di non essere più omosessuali, dell’aver scoperto una verità e di aver scelto l’eterosessualità. Tuttavia, scelte e inganni non hanno nulla a che vedere con l’orientamento sessuale. Il “cambiamento” a cui si fa riferimento è volere di Dio: un concetto spersonalizzante, che non concede spazio al volere della persona.
Non è un caso che sembrino recitate e memorizzate le frasi che commentano l’evento. Unico scopo è quello di esaltare terapie di conversione ed ex-omosessuali: il matrimonio a Napoli celebrato lo scorso 2 Maggio ne è la prova. L’inganno più grande, però, è quello che porta dei giovani a questo raccapricciante brainwashing.
Le dichiarazioni dei cosiddetti “ex-omosessuali” sono da pelle d’oca, ma non sono brividi di gioia, né di emozione. Sono brividi di malessere, di inadeguatezza, di rabbia. Tutta energia da incanalare nel modo più corretto e senza faziosità alcuna: nella libertà di vivere il proprio sentire senza il peso del giudizio, ad esempio.
Fonte: Spy.it