10 Febbraio 2022: a Roma, un avvocato è riuscito ad ottenere una sentenza a favore del riconoscimento dell’identità di genere di una persona non binaria, Alex. L’avvocato, con esperienza decennale alle spalle, lotta per i suoi clienti e la loro affermazione sociale. Inoltre, è futuro pioniere per il riconoscimento dei diritti di tutti gli italiani non-binary presenti nel paese.
“Pietra miliare per il mio paese”, le parole dell’avvocato.
Tramite il sito PinkNews, l’avvocato ha potuto parlarci della situazione: “Questa vittoria è una pietra miliare nel mio paese, poiché la corte ha sempre richiesto che una persona fosse già stata sottoposta a terapia ormonale“, ha detto. Ricordiamo che in Italia la legge 164/1982 prevedeva l’obbligo dell’operazione chirurgica. Infatti, bisognava fare due procedure in Tribunale:
- Ottenere l’autorizzazione all’intervento;
- Dopo l’operazione, ottenere l’autorizzazione a cambiare sesso e nome sui documenti.
Grazie alle modifiche fatte dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 221/2015 e sentenza della Corte di Cassazione n.15138/2015, adesso i giudici possono essere a favore anche solo in presenza di terapia psicologica ed ormonale.
“Apre le porte a casi futuri in tutti i tribunali italiani”, il continuo.
“Questa è la prima volta che una persona non binaria ha cambiato nome e sesso senza alcun trattamento ormonale“, continua. E aggiunge: “Il nostro caso avrà un impatto molto grande per il futuro degli italiani non binari poiché apre le porte a casi futuri in tutti i tribunali italiani”. Solitamente, una cura ormonale già iniziata ed una diagnosi di disforia di genere aprono la strada per un iter legale di successo. Nel caso di Alex, il giudice ha approvato la sentenza nonostante l’assenza di una terapia ormonale.
“Sono punti che devono essere scolpiti”, l’arringa finale.
“Il precedente creato ha lo scopo di mettere piede per tenere aperta la porta a future sentenze, ma la legge 164 si ferma ad un binario allucinante! Questi sono i punti che devono essere scolpiti”. Questa sentenza a favore del riconoscimento dell’identità di genere di una persona non binaria non ha precedenti in Italia.
Il suo discorso sottolinea l’importanza non solo di adattare la legge a più identità di genere, ma anche ad elasticizzare eventuali sentenze a favore ad accogliere la diversità dei percorsi di transizione. Per l’avvocato in questione gli italiani trans e non-binary dovrebbero poter cambiare nome ed identità di genere senza finire in una corte, e la sua lotta è un eccellente apripista verso questo traguardo sbalorditivo.
Aeden Russo