Un bambino disabile di 9 anni è stato insultato e cacciato dal parco Giancarlo Sbragia, meglio conosciuto come Fao, in zona San Paolo a Roma. A compiere questa discriminazione è stato un ragazzo sportivo di circa 20 anni che si era recato nel giardino pubblico per praticare sport e allenarsi.
Prima di vedere nel dettaglio cosa è successo è doveroso ricordare a quei partiti che fanno ostruzionismo sul DDL Omotransfobia, vantandosene, che se ci fosse il DDL Zan anche le persone con disabilità sarebbero maggiormente tutelate. Esso, nello specifico, condanna le discriminazioni sulla disabilità. Le persone disabili, infatti, sono prese in considerazione pochissimo dalle attuali leggi. Si millanta tanto di voler fare gli interessi degli italiani e poi, quando bisogna fare i fatti, si preferisce fare della becera propaganda basata su falsità dimenticandosi delle minoranze indifese.
Che il Governo (tutto) faccia qualcosa per rivedere e approvare questo disegno di legge. È inaccettabile quanto accaduto a Roma a questo bambino di appena 9 anni. Un fatto che in un paese come l’Italia, che si dichiara civile, non dovrebbe mai succedere. E se dovesse accadere, invece, dovrebbe essere punito in modo esemplare e con leggi serie e concrete.
Roma, bambino disabile insultato e cacciato dal parco: cosa è successo
Un bambino disabile di 9 anni stava giocando con i propri compagni di classe al parco Fao di Roma, quando un ragazzo lo ha prima insultato e poi lo ha cacciato dal giardino. La notizia la apprendiamo da ‘Repubblica.it‘, quotidiano al quale la madre del bambino ha raccontato la triste vicenda.
Secondo il racconto della mamma, la vittima in questione ha una forma di disabilità motoria. A causa di ciò, nello specifico, pare che sia andato addosso a degli oggetto che l’ “atleta” 20enne aveva disposto a terra per allenarsi. Questo gesto del tutto innocuo e involontario del bambino pare abbia mandato su tutte le furie l’aggressore.
“(…) Quel giovane aveva l’odio negli occhi nei confronti di mio figlio disabile. Gli diceva con disprezzo che era un handicappato, che doveva andare via. Ci ha fatto molto male sentire quelle parole (…)
(…) Mio figlio non riesce a muoversi velocemente ma stava provando a fare quel percorso. Era felice come i suoi compagni, riusciva ad arrampicarsi e a scendere dall’altra parte, non faceva le capriole sulla sbarra ma giocava felice, A quel punto quel giovane ha cominciato a fargli dei gesti e poi si è rivolto con prepotenzaper fargli capire che doveva allontanarsi. Mio figlio non ha risposto, non può rispondere a parole, la sua disabilità non gli permette di farlo ma ha compreso perfettamente la brutalità di quelle offese (…)”
(…) Mio marito, invece, con gentilezza gli aveva chiesto se poteva spostare le sue cose. Invece, quel giovane ha iniziato ad inveire pesantemente contro di lui e contro mio figlio dicendo che era ‘handicappato‘, che non ci doveva stare lì ma che doveva stare a casa (…) Davanti a tante parole di odio e malvagità ha abbassato lo sguardo e poi si è allontanato per le offese subite. Il giovane è rimasto lì (…)”
DDL Zan tutelerebbe maggiormente anche le persone con disabilità
Nel mente il DDL Omotransfobia potrebbe essere rimandato a dopo l’estate, le aggressioni ai danni degli LGBT+ non si placano e nemmeno le discriminazioni nei confronti delle persone con disabilità. Chiediamo ai detrattori del DDL Zan, e anche a quelli che al Governo avrebbero i numeri per modificarla e farla passare al Senato, se non si vergognano un pochino di essere anche loro gli artefici di tutto questo.
Tale disegno di Legge, infatti, andrebbe a tutelare maggiormente anche le persone con disabilità. Troppo spesso vengono discriminate e, come in questo caso, insultate o addirittura picchiate. Secondo voi è giusto? Anche in questo caso si tratta di ‘libertà di pensiero’? Ma soprattutto: come ci si sente a vantarsi di bloccare una legge che darebbe maggiori diritti e tutele a persone che non ne hanno? Vi sentite fieri di questo? Io, sinceramente, proverei molta vergogna al vostro posto.
Simone D’Avolio