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I Mondiali dei soldi e della morte

Mondiali in Qatar 2022 saranno ricordati per i migliaia lavoratori morti e per i diritti LGBT+, civili e umani calpestati

Ieri sono iniziati ufficialmente i Mondiali di calcio di Qatar 2022. La competizione internazionale che secondo il numero uno della FIFA, Gianni Infantino, sarà ricordata come “la più bella di sempre”. Da tifoso e appassionato di questo sport non sono assolutamente d’accordo con questa affermazione. È bene ricordagli, infatti, che morte e diritti civili calpestati non sono mai una cosa bella.

Quella che è andata in scena ieri, domenica 20 novembre, e che terrà compagnia a mezzo mondo fino al 18 dicembre sarà la Coppa del Mondo più chiacchierata di sempre. Divieti assurdi e inconcepibili per una competizione che dovrebbe essere alla portata di tutti. Lo sport, calcio compreso, dovrebbe essere un momento di aggregazione e di inclusione. Ci sembra evidente che al Paese qatariota e alla FIFA non interessi nulla di questo. Per quest’ultimi, infatti, sembra sia stato molto più facile prendere vagonate di soldi e chiudere gli occhi davanti alle morti e all’assenza di diritti umani basilari, anziché non assegnare al Qatar questi Mondiali.

Il “Dio” denaro supera i diritti umani: Qatar 2022 è tutto quello che il calcio non dovrebbe essere

Il Presidente della FIFA nella conferenza stampa che ha preceduto l’inizio dei Mondiali di Qatar 2022 ha detto che si sente arabo, gay, africano, disabile e lavoratore migrante. Beh, se Gianni Infantino si fosse sentito davvero tutte queste cose avrebbe fatto qualcosa di concreto per non assegnare la 22esima edizione della Coppa del Mondo a uno Stato che tutte queste persone le calpesta o le ricopre di sangue.

È facile, infatti, uscirsene con queste frasi quando si è ricchi, bianchi, etero e pure uomini. Sanno più di toppa per tappare il buco che di reale pensiero. Se il suo vero pensiero fosse stato questo, anche se i Mondiali al Qatar sono stati assegnati quando c’erano ancora Blatter e Platini ai vertici, avrebbe fatto qualcosa di concreto per non far svolgere la Competizione Internazionale in questo Stato. Invece no. Il “Dio” denaro ha superato i diritti umani, anche al costo della morte.

Il Mondiale delle follie: 6.500 lavoratori migranti morti per costruire gli stadi e gli omosessuali sono malati mentali

Secondo il The Guardian sono stati circa 6.500 i lavoratori migranti morti per costruire gli stadi per il Mondiale di Qatar 2022. Lo Stato in questione, infatti, non aveva nemmeno uno stadio e per questo non era idoneo per ospitare una competizione di questo calibro. Eppure, con promesse e soldi a palate sono riusciti ad ottenere l’assegnazione della 22esima Coppa del Mondo. Un altro aspetto da non dimenticare è quello dei diritti civili. In Qatar, infatti, sono totalmente assenti. Inoltre, per Khalid Salman, ambasciatore del Qatar per la Coppa del Mondo 2022, l’omosessualità è una malattia mentale. Peccato che l’OMS non la definisce più tale dal 1990. Forse se avesse avuto qualche soldo in meno e un po’ di studio in più lo avrebbe saputo.

Checché ne dica Infantino, per questi motivi e per tutti gli altri che sono stati elencati da giornali e TG, il Mondiale in questione verrà ricordato come quello che ha calpestato i diritti umani di tutte le persone per dei soldi.

 

Fonte: The Guardian

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