MOLTE DICHIARAZIONI, MOLTE PROMESSE, POCHI IMPEGNI.
Da un recente rapporto dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione Europea (FRA) emerge che il 92% delle persone LGBT+ italiane ritiene che la politica nel nostro Paese non faccia abbastanza per tutelare i loro diritti. Tanta sfiducia non può certo sorprendere. Vedasi come i partiti italiani hanno reagito a due importanti date per il movimento LGBT: l’anniversario dell’approvazione della legge sulle Unioni Civili (11 maggio) e la ricorrenza della Giornata mondiale contro l’OmoLesboBiTransfobia (17 maggio).
Nel primo caso ricorrevano i 4 anni dall’approvazione della legge. I 5 stelle all’epoca non la votarono. Non hanno mai mostrato segni di pentimento per quel mancato sostegno e, anche stavolta, sono rimasti muti come pesci. I Partiti con rappresentanza parlamentare, più legati a quella data per aver contribuito all’approvazione delle Unioni Civili, si sono limitati a post di carattere meramente “celebrativo-rievocativo” (PD e Italia Viva), senza annunciare alcun impegno concreto per andare oltre quella legge. In particolare nessun partito politico si è ufficialmente schierato per il matrimonio egualitario, cioè per il matrimonio civile esteso anche a coppie dello stesso sesso come avviene in tutti i Paesi fondatori dell’Unione Europea e praticamente nella quasi totalità delle grandi democrazie liberali dell’Occidente. Solo l’On. Cirinnà ha pubblicato sulla Pagina Facebook del suo partito, il PD, un appello ad andare oltre la sua legge, ma la sua posizione sembra minoritaria e, comunque, non si è tradotta in un impegno di tutto il partito. Una rondine, sarebbe il caso di dire, non fa primavera. Ricordiamoci che le Unioni civili sono state introdotte in Italia, dopo circa un quarto di secolo di riflessioni, analisi e laceranti confronti-scontri a tutti livelli sociali e politici, solo nel 2016. Per avere una misura del ritardo basterà ricordare che dei Paesi che hanno le Unioni civili, il nostro è stato tra gli ultimi Paesi ad introdurle, dopo la Grecia e ben 10 anni dopo la Repubblica Ceca che le approvò nel 2006. In quell’anno l’Italia aveva il secondo Governo Prodi composto da due partiti comunisti (Rifondazione e Partito dei Comunisti italiani), Democratici di Sinistra, Verdi, Socialisti e Radicali con Bonino ministra (contraria all’epoca al matrimonio egualitario). Ok , c’era anche il “destro” Mastella, ma non si riuscì nemmeno a far discutere i risibili “Dico”. Questi, per chi non lo sapesse, erano unioni molto “light” che si sarebbero perfezionate attraverso lo scambio di raccomandate con ricevute di ritorno tra le parti. Sembra uno scherzo, ma era proprio così. Una sorta di distanziamento covid-19 ante litteram.
La seconda importante ricorrenza è stata la menzionata Giornata ONU del 17 maggio contro l’odio omolesbobitransfobico. Anche in questo caso dai Partiti ci si aspettava qualcosa di più. Se è vero che il PD, Italia Viva ed i 5 Stelle (questi ultimi per bocca di Crimi) hanno espresso la loro posizione a favore di una legge contro l’omofobia è pure vero che finora nessuno ne conosce il testo. Esistevano varie proposte, la piu’ “avanzata” era quella dell’On. Maiorino dei 5 stelle, poi è stato dato all’On Zan (a sua volta firmatario di una proposta del PD) il compito di “mediare”. Il 17 maggio Zan ha pubblicamente risposto al Segretario nazionale Arcigay che “il testo non c’è ancora”. Va peraltro ricordato che durante i lavori di Commissione alla Camera si sono svolte delle audizioni che non hanno coinvolto le associazioni LGBT. Speriamo che si arrivi a una legge utile, ma si deve stare all’erta. Sul fronte dei partiti minori registriamo che +Europa ha salutato la Giornata contro l’omofobia con uno slogan abbastanza “goffo” : “Verrà il giorno e sarà bellissimo” (stile “annunciazione” ), corredato da una sorta di poesia che termina con “ e noi lottiamo perché quel giorno arrivi prima possibile”. Ma una legge la vogliono oppure al loro interno sono spaccati tra liberali solidali e liberali conservatori? Azione, il partito di Calenda, ha invece risolto ignorando semplicemente l’evento: per il 17 maggio nulla, manco un misero tweet. Anche “Europa Verde” ha ricevuto qualche critica per come ha trattato il tema. Sulla sua Pagina Facebook è scritto: “Abbiamo il diritto alla libertà e all’uguaglianza ma anche il dovere di proteggere l’ambiente” . Il “MA” cosa c’entrava? Il “ma” è un avversativo nella lingua italiana. Non era meglio, se proprio, metterci una “e” di congiunzione? Nemmeno “Articolo 1” il partito a sinistra del PD e di cui è Segretario il Ministro della salute Speranza si è impegnato molto. Nella Pagina Facebook del partito abbiamo trovato solo un post pubblicato dopo le ore 13 con una bandiera arcobaleno ed il commento: “Il Presidente Conte invita le forze politiche a impegnarsi per una legge contro l’omofobia: noi ci saremo”
Sul fronte opposto Forza Italia ha mandato avanti le solite Carfagna e Bernini ad assicurare le persone LGBT non di sinistra che anche nel centrodestra c’è chi pensa ai diritti civili. Bene anche i giovani del partito azzurro che sia a Roma che a Milano hanno condannato l’omofobia. Peccato, però, che poi l’On. Malan, dello stesso partito, ha ricordato che la maggioranza di Forza Italia è su altre posizioni e non voterà una legge contro l’omofobia perché “legge contro la libertà di opinione”. Ancora più a destra abbiamo assistito agli interventi di Salvini e Meloni. Il primo si è pronunciato per la “libertà sessuale” (e visto il suo stile di vita sarebbe il minimo), ma allora non si è capito perché non abbia votato la legge sulle unioni civili e perchè un giorno si ed un altro pure, lui o uno dei suoi, faccia battute omofobe. L’altra, la Giorgia, ha fatto una delle sue uscite senza né capo né coda. Vi ricordate quando disse alla Senatrice Segre che Lei non avrebbe votato a favore della commissione di studio per i crimini di odio perché FdI è per la famiglia tradizionale? Beh stavolta si è ripetuta affermando che Conte fa bene a ricordare la Giornata contro l’omofobia; tuttavia omosessuali ed eterosessuali soffrono entrambi della crisi. E ce lo doveva dire lei? Già che c’era poteva aggiungere: sia etero che gay hanno due occhi, un naso e una bocca. POVERA ITALIA! Siamo sicuri che gli sfiduciati dalla politica tra le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali siano solo il 92%? Se si continua così si arriverà al 100%.