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Istrionici, paranoici, ossessivi e narcisisti. I quattro profili problematici più comuni — Seconda parte

narcisisti ossessivi

Dopo istrionici e paranoici, passiamo ad altri due profili problematici con cui di sicuro abbiamo avuto a che fare almeno una volta nella vita: gli ossessivi e i narcisisti. 

Gli ossessivi cercano costantemente la perfezione, scrutando anche il più piccolo dei dettagli per riuscire a soddisfare il proprio bisogno di avere tutto (e tutti) sotto controllo. Non si tratta di persone che tendono al miglioramento, allo sviluppo o alla crescita personale. Gli ossessivi vivono anche il minimo errore, la più insignificante delle discussioni o il più banale rifiuto come un fallimento assoluto.

Le loro deliranti ideazioni e idealizzazioni li spingono a credere che, se l’altro non rispetta i loro standard irrealistici di eccellenza e perfezione, debba automaticamente essere scartato. Sono convinti che, se una cosa non è perfetta, non potrà mai andare bene. Vivono costantemente nella dicotomia del “tutto o niente”. Ignari del fatto che la perfezione non esiste, ritengono che qualsiasi cosa (persona, relazione, situazione, incontro, scopata, …) debba essere impeccabile. Altrimenti, prima si incazzano e poi si deprimono. O viceversa.

La maggior parte delle persone Lgbt+ (ma non solo) è cresciuta con la convinzione di essere sbagliata, difettata, inferiore rispetto agli etero. Per questo, la ricerca di un riscatto ha spinto molti di noi a esigere la perfezione, da noi stessi e dagli altri. Ti suona familiare?

Infine, chiudiamo in bellezza. Coi narcisisti, ovviamente. Quelli che non rincorrono la perfezione. Loro sono la perfezione. Nessuno è più bello di loro, più sveglio, più intelligente, più sexy di loro. I narcisisti sono i migliori di tutti, in tutto. A differenza di noi comuni mortali, non hanno difetti. Si sentono solo incompresi, non sufficientemente ascoltati, visti e presi in considerazione. E soprattutto, mai adeguatamente venerati.

Per loro è fondamentale essere non al ma il centro dell’attenzione. L’egocentrismo li tiene in vita come l’ossigeno, ma li spinge a esagerare le proprie capacità e qualità. Non sanno cosa sia l’empatia e tendono a sottolineare i difetti tuoi o dei tuoi amici senza mai definirli difetti ma “aspetti da migliorare” o “lati da perfezionare”. Ne consegue che vogliono, esigono e pretendono di essere riconosciuti come superiori.

Il narcisista non è capace di amare nessuno se non l’immagine che ha di sé come individuo. La radice di questo atteggiamento mentale è l’ipertrofia del proprio ego e dei meccanismi di difesa acquisiti durante la crescita. Ovviamente non si tratta di amore né di sana autostima, bensì dell’unica strada che conosce per affrontare la vita. In passato, più e più volte il mondo lo ha fatto sentire escluso, inadatto, indegno. Si è quindi costruito una corazza, un aspetto all’apparenza ineccepibile. Dietro però, il più delle volte si nasconde un bambino insicuro e spaventato, costantemente alla ricerca di conferme. Ti ricorda qualcuno uno così?

Questi quattro tratti caratteriali sono, in misura diversa, parte integrante di ciascuno di noi. Alcuni sono più evidenti e marcati, altri più lievi o impercettibili. Ma ci sono. Siamo il frutto di ciò che il nostro cervello — il nostro inconscio — ha immagazzinato durante la crescita e lo sviluppo. Sappiamo che non possiamo cambiare quanto ci è accaduto. Ma possiamo imparare a vedere il mondo (e noi stessi) con occhi diversi, adottare prospettive più intelligenti e comportamenti più maturi. Dobbiamo solo impedire al nostro cervello di usare il passato come guida per la nostra esistenza. Facile a dirsi. Di importanza vitale farlo.

Alessandro Cozzolino, life coach

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