Dopo quasi mezzo anno al Governo non è ancora chiaro gli italiani che dovrebbe rappresentare Giorgia Meloni. Le donne trans, no. Le donne che vorrebbero praticare l’interruzione di gravidanza, no. I genitori gay, no. Le famiglie arcobaleno, no. Il matrimonio egualitario per dare anche alle coppie LGBT+ gli stessi diritti degli altri innamorati, no. E mica è finita qua!
È verosimile ipotizzare che non abbia alcuna intenzione di rappresentare gli italiani “poveri”, perché pare abbia deciso di abolire il reddito di cittadinanza che in molti casi ha aiutato chi era in difficoltà. Sembra non abbia nemmeno alcuna intenzione di andare incontro a chi meriterebbe e dovrebbe andare in pensione. Infatti, l’età pensionabile è da rivedere e nonostante la manovra, con la quale aveva detto di mandare in pensione tante persone (alla faccia della Fornero), alle fine ce ne sono andate meno di 50 mila. Gli incentivi per ristrutturare le case sono stati tolti o resi minimi e quindi, anche qua, gli italiani si devono arrangiare e tanti saluti. I salari minimi per i lavoratori non sono mai stati menzionati. E, infine, guai a parlare di migranti. Quelli, addirittura, si lasciano direttamente affogare in mare.
A seguito di tutti questi punti, vogliate scusarci se ce ne siamo dimenticati qualcuno, domandarsi che italiani vorrebbe rappresentare la Presidente del Consiglio è lecito. Forse vorrebbe rappresentare solo chi è uomo, etero, benestante, alto, biondo e con gli occhi azzurri? Se così fosse le somiglianze con un suo predecessore di 100 anni fa sono parecchie. È altresì vero che pure quando ci sono stati altri Governi ci siamo chiesti: questi chi dovrebbero rappresentare? Infatti, anche negli anni precedenti poco o nulla è stato fatto, soprattutto per quanto riguarda i temi che riguardano la comunità LGBT+.
Fabrizio Marrazzo di Partito Gay LGBT+ SAL contro parole di Giorgia Meloni su donne trans: “vuole cancellare il 15% delle persone LGBT+”
Proprio sui temi che riguardano le persone LGBT+ ci soffermiamo in questo articolo. Nei giorni scorsi Giorgia Meloni ha detto parole contro le donne trans. La leader di Fratelli d’Italia ha addirittura detto che l'”ideologia gender” (che ricordiamo non esiste) è il primo nemico che mina ai diritti delle donne. Che strana coincidenza, non trovate? ? Proprio a pochi giorni dalla festa della donna si è ricordata di attaccare la comunità LGBT+. Mica lo avrà fatto a fini propagandistici e per andare in trend topic sui Social? Chissà.
In merito a queste parole piene di omotransfobia, comunque, è intervenuto Fabrizio Marrazzo (Portavoce di Partito Gay LGBT+ Solidale, Ambientalista e Liberale) il quale ha espresso tutto il suo disappunto
“Le dichiarazioni del Premier Meloni contro le donne trans, i genitori Lgbt+ ed una presunta ideologia gender non sono accettabili. Il presidente del Consiglio dovrebbe rappresentare tutti gli italiani, invece lei si ostina a rappresentare solo una parte, volendo cosi cancellare la nostra comunità che rappresenta il 15% degli italiani.
Con questo Governo risulta ancora più importante il lavoro che come Partito Gay Lgbt+ stiamo facendo, per tutelare la nostra comunità e non solo. Il fatto che queste dichiarazioni siano fatte in prossimità dell’8 marzo sono un vero e proprio schiaffo a tutte le donne. I diritti vanno estesi e non ristretti. Come il premier chiede di essere chiamato al maschile, pur essendo donna, deve rispettare l’autodeterminazione delle persone trans, donne ed Lgbt+. Infine, rassicuriamo Meloni che l’ideologia gender non esiste, se non nei racconti di estremisti antiLGBT+”.
Fonte: Partito Gay LGBT+ SAL