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Giornata internazionale della donna (dimenticata)

L’8 marzo è ormai da diversi anni la Giornata Internazionale della donna. In questo articolo su Gaypress.it, vogliamo ricordare alcune di quelle donne dimenticate o non considerate, perché vi assicuro che ce ne sono diverse.

Giornata internazionale della donna trans

Le donne trans sono donne. Punto. Nonostante questo, abbiamo ancora una Presidente del Consiglio che rilascia interviste in cui viene detto il contrario. Dice che “le prime vittime dell’ideologia gender sono le donne”, dicendo sostanzialmente che il diritto di un uomo di autoproclamarsi donna va a danneggiare le altre donne. Dimenticandosi che però non esiste alcuna “ideologia gender”, termine coniato dalle destre conservatrici e dai cattolici per storpiare volutamente gli studi di genere e andare ad invalidarli solo perché non gli piace ciò che dicono.

Dimenticandosi anche che quello che va a danneggiare di più le donne, forse, è questa crociata inutile contro le donne trans, che non hanno fatto nulla di male e che sono donne trans e non “uomini che si autoproclamano donne”. Il patriarcato ci vuole divisi e si fa grosse risate quando vede le femministe transfobiche (tipo Arcilesbica) lottare contro le altre donne per decidere chi sia più o meno donna.

Festa della donna che non vuole avere figli

“Sono una donna, amo un’altra donna e NON sono una madre. Non per questo sono meno donna” L’aveva riassunta bene Elly Schlein in questa frase. Viviamo ancora in un mondo dove le donne, per essere delle “vere donne”, devono avere dei figli. In cui si dice che la maternità è sostanzialmente l’essenza della vita di una donna. Vogliamo definitivamente sdoganare nel 2023 che ci sono anche donne che non vogliono avere dei figli e che non c’è nulla di sbagliato in ciò? Vogliamo ammettere che la narrazione della maternità come essenza della vita della donna ce la siamo inventata?

Giornata internazionale della donna lavoratrice e madre

Madre e lavoratrice, due parole che ancora per molte persone non sembrano poter stare insieme. Eppure di padri di famiglia che lavorano ne è pieno, cosa c’è di così strano? Nel 2023 andrebbe sdoganato anche il fatto che una donna possa avere dei figli e poter lavorare, così come lo fanno gli uomini dall’alba dei tempi. Il problema non sono le donne che lavorano, il problema è che abbiamo voluto sempre attribuire il lavoro di cura tutto sulle spalle della figura femminile, ma il passato è il passato, possiamo guardare avanti e smettere di farlo?

Festa della donna a cui piace il sesso

La narrazione “sante o putt*ne” ha stancato. Quella narrazione secondo cui alle donne il sesso non dovrebbe interessare più di tanto, che debbano farlo solo un uomo della loro vita che diventerà il padre dei loro figli, che non debbano avere desideri sessuali e fantasie. Se una donna non risponde perfettamente a questi requisiti stringenti, viene automaticamente classificata come “putt*na”, intendendo quindi non è una vera donna, una donna rispettabile. Curioso il fatto che non si dica lo stesso degli uomini interessati al sesso, che lo fanno con più donne e che hanno molte fantasie. Non esiste nemmeno nel nostro vocabolario una parola per apostrofarli in maniera negativa per questo.

Giornata internazionale della donna non bianca

Le donne non solo quelle bianche. Delle volte la narrazione di alcune donne femministe sembra essere indirizzata solo alle donne bianche. Tutte le altre? Considerate più fragili, ignoranti e incapaci di rispondere al patriarcato e quindi dimenticate. In questa giornata è importante ricordare che anche le donne non bianche esistono e non solo subiscono discriminazioni in quanto donne, ma anche per motivi legati al colore della propria pelle o le proprie origini. Ma queste discriminazioni non si annullano l’una con l’altra, anzi si sommano e creano poi ulteriori forme di discriminazione andando a metterle insieme.

 

Fonte: Ansa

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