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Emergenza Coronavirus in Italia: il 40% degli adolescenti LGBTQ+ subisce violenze durante la quarantena

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Violenze su adolescenti LGBTQ+. Il 40% dei ragazz*, durante questa quarantena forzata causata dal Covid-19, è vittima di violenze o di episodi discriminatori in famiglia.

Dati allarmanti emersi in Italia per le persone LGBTQ+ che si vedono costrette in casa con i propri genitori.
Gli adolescenti che subiscono violenze o episodi di discriminazione all’interno delle rispettive famiglie è del 40%.
Un dato alto e preoccupante quello emerso e che viene riportato, dalla ricerca svolta dal due all’otto aprile 2020 su un campione di 2.445 persone LGBTQ+, da “Gay Help Line” .

I dati della ricerca, purtroppo, confermano quanto era già stato rilevato tramite il servizio Gay Help Line che risponde al numero 800.713.713 e dalla chat Speakly.org.
Il campione analizzato dimostra come le discriminazioni e le violenze verso le persone LGBTQ+ siano ancora fortemente diffuse.
Se entriamo nella lettura specifica dei dati, inoltre, queste persone possono riscontrare un grave rischio anche in ambito lavorativo.
Dopo il periodo di isolamento e distanziamento sociale, infatti, i primi a rischiare di perdere il posto di lavoro potrebbero essere proprio i ragazzi* arcobaleno.
L’attuale Decreto che prevede la cassa integrazione, in particola modo, rischia di dare un alibi legale al licenziamento delle persone LGBTQ+ in quanto manca una tutela specifica.

Adolescenti LGBTQ+ abbandonati a loro stessi durante la quarantena

Gli adolescenti LGBTQ+ che sono vittime di violenze fisiche, verbali e che subiscono discriminazioni di ogni genere sono troppi in un paese che si dichiara civile.
Particolarmente a rischio risultano essere i minori.
La fascia di età che va dai dodici ai diciotto anni è quella che subisce maggiormente vessazioni fisiche e verbali da parte della famiglia.
Nello specifico, infatti, il
40% subisce episodi di discriminazione e violenza, il 19% subisce violenze gravi.
Il
77% non ha detto ai propri familiari di essere lesbica, gay, bisex o trans ed il 43% non lo ha detto a nessuno, neanche ad amici.

La situazione per le persone trans, infine, è ben peggiore.
Non lo credevamo possibile leggere dati più preoccupanti di quelli che vi abbiamo scritto fino ad ora e invece, ci duole ammetterlo, ma non c’è limite al peggio.
Oltre il 50% dei minorenni subisce discriminazioni e violenze ed il 20% subisce violenze di gravi entità.
È necessario che il Governo, visto i dati allarmanti che sono emersi, consideri azioni specifiche nei prossimi decreti.
È fondamentale che si muova prima di subito per supportare gli adolescenti LGBTQ+ che, costretti alla quarantena forzata in casa con la famiglia, stanno vivendo un vero e proprio inferno.

Questo nemico che stiamo combattendo è invisibile e tutti lo vogliamo sconfiggere il prima possibile.
Ma la comunità LGBTQ+ non è invisibile. Le botte, gli insulti, gli sputi e gli stupri non sono invisibili, ma lasciano segni indelebili sulla pelle e nella mente che difficilmente potranno andar via.
Dobbiamo fermare questo odio e questa intolleranza prima che sia troppo tardi.

 

 

Simone D’Avolio

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