Proseguiamo con altre risposte che potreste dare qualora vi facessero domande sull’omosessualità così assurde da lasciarvi senza parole. Metteteli a tacere così.
12- “Non capisco perché volete i matrimoni, pari diritti… avete già tutto!”
Niente di più falso. Alcune libertà e diritti di cui godono gli eterosessuali e che diamo per scontati non appartengono alla quotidianità degli omosessuali. In molte zone d’Italia molti ragazzi non eterosessuali vivono nel terrore di essere derisi, offesi, picchiati solo perché non sembrano o non sono eterosessuali. A questi giovani viene negato il diritto di esistere solo per il loro orientamento. Crescendo, poi, non va tanto meglio. I nostri non sono matrimoni, sono matrimoni di serie B. La legge vieta molte cose a noi Lgbt. Una su tutte, i figli.
13- “Se siete gay, perché volete dei figli?”***
Il desiderio di maternità o paternità non ha nulla a che vedere con l’orientamento sessuale. Esistono eterosessuali che non vogliono avere figli e omosessuali che invece li desiderano. Esistono coppie etero (sterili o con altre difficoltà) che ricorrono alla medicina o alle adozioni pur di avere un figlio ed esistono coppie omosessuali che fanno esattamente lo stesso. Com’è giusto che sia.
14- “Tu sei gay, ma almeno di te non si vede!”
Sarebbe come dire: tu fai schifo ma almeno non si vede. Se di me si vedesse che sono gay sarei una persona peggiore? Se indossassi paillettes, se mi truccassi, se parlassi al femminile, se sculettassi, se portassi lo smalto sulle unghie, se assomigliassi il più possibile a una donna o, peggio ancora, allo stereotipo del gay effeminato, sarei una persona peggiore? I libri non si giudicano dalle copertine. Gli esseri umani, nemmeno.
15- “Ho sempre sognato di avere un amico gay!”
***Nel prossimo post, le ultime chicche. Una su tutte: “La vera e unica famiglia è quella composta da un uomo e una donna”. Vi rispondo domani. Vado prima a controllare le statistiche sul femminicidio in Italia e il numero di minori abbandonati ogni anno dalle care famiglie tradizionali nostrane e poi ci risentiamo.
Alessandro Cozzolino, life coach