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L’Unione Degli Universitari di Parma fa miracoli: la Carriera Alias adesso è su autodeterminazione

L’Unione Degli Universitari di Parma fa miracoli: la Carriera Alias adesso è su autodeterminazione. Lo comunicano su un post di Instagram Martedì 24 Gennaio, mantenendo la loro promessa verso gli studenti della città da tutelare.

L’Unione Degli Universitari di Parma fa miracoli: la Carriera Alias adesso è su autodeterminazione. Lo comunicano su un post di Instagram Martedì 24 Gennaio, mantenendo la loro promessa verso gli studenti della città da tutelare. Ma vediamo insieme cos’è successo.

Carriera Alias adesso è  autodeterminazione: che cosa significa?

Grazie all’attuale regolamento in vigore, per ogni student* parmigian* accedere alla Carriera Alias diventa semplicissimo. Diventando per autodeterminazione, non è necessario che chi la richieda abbia un certificato medico ufficiale. Perciò, ciascun ragazz* che farà domanda potrà vedere il suo nome d’elezione su tutti i documenti ufficiali. È un bellissimo passo in avanti, che permette all* student* di essere sé stess* a prescindere dallo stato della sua transizione di genere.

 

 

Ma cos’altro ha portato questo aggiornamento?

Non è l’unica cosa che ha promesso l’UdU di Parma: infatti, da circa due anni lavorano al fianco dell’Ottavo Colore, un’associazione di promozione sociale LGBTQIA+ presente da anni nel panorama sociale parmigiano. Durante una delle manifestazioni a favore del DDL Zan, promisero ai cittadini parmigiani di eliminare totalmente ogni tipo di discriminazione negli atenei. Adesso, con le modifiche al regolamento, il personale dedito alle Carriere Alias avrà dei momenti di formazione e parteciperà a delle attività dedite per un corretto funzionamento. Inoltre, la Carriera Alias sarà presto disponibile anche per il corpo docenti ed il personale tecnico amministrativo. Un’azione che salvaguarderebbe anche i docenti e gli operatori universitari transgender, come sarebbe servito a Cloe Bianco.

 

Quindi cosa si otterrebbe?

Per gli utenti del personale universitario, si tratta di un nuovo badge e nuove credenziali che tengano conto dell’identità di genere che hanno. Per gli studenti, nuovi libretti, e una corretta visualizzazione negli elenchi d’esame e simili. Nonostante sia una procedura valida, nella laurea non apparirà il nome scelto ma quello anagrafico, fino alla sua rettifica ufficiale. Anche per quanto riguarda tirocinio e programmi Erasmus, la questione rimane invariata. Però non diventa più necessario aver iniziato un percorso psicologico e medico.

Ma quanto è importante la Carriera Alias?

Non è la prima volta che parliamo di Carriera Alias, ma spieghiamo ancora una volta quanto è importante. Questo strumento fornisce ai student* che lo richiedono un ambiente sereno. Il suo scopo è diminuire gli insulti transfobici e le discriminazioni all’interno di un luogo sicuro. Comunemente si parla di misgendering, ossia quando ci si rivolge ad una persona con termini in base al suo sesso assegnato alla nascita, invece che dell’identità attuale. Un altro dei più diffusi è il deadnaming, ossia l’utilizzo del nome anagrafico anziché quello scelto dall’individuo. Molto spesso l’errore è volontario, volto a denigrare l’identità di genere altrui. In alcuni casi, però, si tratta di disattenzione o ignoranza sull’argomento.

Sarebbe bello un giorno vedere il Ministero dell’Istruzione rendere obbligatorio per ciascun istituto scolastico ed universitario l’attivazione delle Carriere Alias. Salverebbero la vita a chi vive ogni giorno il disagio di non essere sé stess*, ma invece si adegua ad aspettative sociali e ruoli stereotipati.

 

Aeden Russo

Fonte: uduparma

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