La città di Bologna intitola il nome di una via ad una persona trans.
Dopo mesi passati a raccontarvi di aggressioni omofobe, finalmente, possiamo scrivere una bella pagina per le persone LGBTQ+.
Come avrete notato nei mesi scorsi, le vicende a sfondo omofobo, non hanno risparmiato nessuna città.
Sono state diverse, di portata più o meno grave e sono andate da nord a sud Italia.
Anche la città felsinea è stata oggetto di cronaca in merito.
Prima la nota Drag Quenn, “Simona Sventura”, si è vista negare l’adozione di un cucciolo di cane per via dei suoi gusti sessuali e, pochi giorni dopo, il portavoce del “Movimento 6.000 sardine” Lorenzo Donnoli, è stato aggredito mentre stava per iniziare il turno di lavoro.
Come riporta il sito “zero.eu” però, oggi, siamo felici di raccontarvi una bella vicenda a tinte arcobaleno.
Il sindaco di Bologna Virginio Merola ha annunciato, tramite una lettera all’edizione locale di “Repubblica”, che è il momento giusto per intitolare una strada della città a Marcella Di Folco.
La persona trans deceduta dieci anni fa, è stata la fondatrice del Movimento identità delle persone transessuali e transgender (Mit), vestì i panni del Principe accolto da Gradisca al Grand Hotel di Rimini, nel film ‘Amarcord’ di Federico Fellini, e fu anche consigliere comunale a Bologna.
Una persona che lottò per i diritti non solo delle persone trans, ma di tutto il popolo LGBTQ+ si merita una via con il suo nome.
A Bologna la prima via in Italia dedicata a Marcella Di Folco, persona trans che lottò per i diritti delle persone LGBTQ+
Bologna intitola una via a Marcella Di Folco, persona trans, deceduta dieci anni fa.
“La toponomastica è materia affascinante che permette di dare identità ai luoghi, rispecchiando la storia, in questo caso della nostra città, grazie alle persone che hanno dedicato la loro vita al bene comune.
Intitolare quindi una via a Marcella sarà un altro modo per confermare quanto la nostra Bologna sia città all’avanguardia nella storia dei diritti.
Diritti che sono stati conquistati attraverso l’impegno di persone come Marcella Di Folco”.
Marcella, negli anni, ha lottato per i pari diritti delle persone transessuali e del tutto il popolo LGBTQ+.
Per questo motivo, quello che abbiamo e possiamo fare, lo dobbiamo un po’ anche a lei.
Un gesto, quello che accadrà nella città di Bologna, davvero significativo per tutto il popolo italiano.
Quello che ci auguriamo è che, questo atto, possa essere di esempio per tutte le altre città del nostro paese.
Simone D’Avolio