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Bari, aggressione omotransfobica: due persone non-binary coinvolte

La Domenica del 3 Luglio un episodio sconvolgente ha echeggiato nelle strade di Bari: bersagli principali due persone non-binary present*. Ma vediamo nel dettaglio cos’è successo.

Bari, aggressione omotransfobica: l’evento

Sembrava un normalissimo compleanno per il gruppo di giovani adolescenti, ma quella che doveva essere una festa si è trasformata in un bagno di sangue: 10 ragazzi, improvvisamente, si ritrovano sulla scena ad accerchiare il gruppo ignaro di ciò che stava per accadere. Prima è iniziato come un accanimento denigratorio contro il gruppo, si è presto trasformato in violenza da strada. Dopo circa una mezz’ora di minacce, gli aggressori hanno iniziato a lanciare mozziconi di sigarette accesi per poi passare alla violenza fisica.

Bari, aggressione omotransfobica: le vittime

Il primo ad essere bersagliato è stato uno dei membri del gruppo che s’identifica come non-binary, probabilmente per motivi transfobici. Il suo partner, anche l*i non-binary, è subito intervenut* per separare i due aggressori dal compagn*. I due si sono allontanati solo dopo aver scagliato un masso di dimensioni considerevoli contro una delle due persone aggredite, causando una ferita grave. Alla vista del sangue che usciva copiosamente, il gruppo di aggressori si è allontanato rapidamente dalla scena. Le due persone coinvolte sono state ripetutamente percosse con calci, pugni e schiaffi e sono state portate con urgenza all’ospedale più vicino.

Ma qual è il dettaglio più eclatante della vicenda?

L’atto omotransfobico che hanno subito questi giovani è brutale ed ingiustificabile, ma c’è un’altra aggravante a questo gesto ignobile: proprio a Bari, il giorno prima dell’aggressione, migliaia di persone avevano partecipato e manifestato al Pride. Lo stesso Pride di Bari ha annunciato con un post che sono avvenuti altri 4 atti di violenza; prontamente hanno risposto all’accaduto organizzando un incontro solidale al Parco Rossani, dov’è accaduto il fatto prima citato, il giorno successivo.

“Fra la sera stessa del #BariPride e il giorno dopo, abbiamo ricevuto notizia di ben 5 episodi di violenza omolesbobitransfobica e fascista. L’ultimo, proprio ieri sera, nel Parco Rossani, ha visto protagonist* 2 ragazz* accerchiati e aggrediti sia verbalmente che fisicamente, con una violenza tale che sono finit* in ospedale dove sono attualmente ricoverat*. Per questo, stasera ci vediamo al Parco Rossani tutt* insieme per riscrivere il concetto di sicurezza nelle strade, che non significhi solo dispiegare forze di polizia ma immaginare una risposta che agisca sul piano culturale a partire dalle istituzioni e dai luoghi della formazione. A chi ci chiede a cosa serva ancora il pride, noi rispondiamo di venire ad ascoltare quello che è successo”

Sfortunatamente c’è un’altra faccia della medaglia alla gioia ed alla libertà che il Pride promuove: su oltre 50 manifestazioni avvenute nel mese di Giugno, ci sono state circa la metà di aggressioni omotransfobiche. È arrivato il momento di dire basta, è giunta l’ora di far valere i nostri diritti come membri di questo paese e non tutelati da esso.

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Aeden Russo

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