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Aggressione omofoba a Cesenatico: giovane preso a pugni e calci per un bacio ad un altro ragazzo

Aggressione omofoba a Cesenatico, località balneare molto conosciuta in Emilia Romagna situata in provincia di Forlì-Cesena, ai danni di un ragazzo gay. La vittima in questione pare sia stata presa a calci e pugni da altri giovani. Il motivo che ha scatenato l’odio omofobo sembra essere stato un bacio che il 22enne si è scambiato con un altro uomo all’interno di un locale.

Nel mentre il DDL Zan va in soffitta, se va bene se ne riparlerà in autunno, e i politici vanno in vacanza, le aggressioni verso la comunità LGBT+ non si placano e non vanno nemmeno in ferie. Una delle ultime riguarda una ragazza ferita con un coltellino a Roma. La Viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di Italia Viva, Teresa Bellanova, ha espresso solidarietà al ragazzo aggredito con un tweet che vi proponiamo.

Troviamo inutile le parole di solidarietà della parlamentare in questione dove ribadisce, per altro, che non c’è più tempo da aspettare e che il DDL Omotransfobia va approvato con urgenza. Lo sappiamo noi della comunità LGBT+ che non c’è più tempo. Dovrebbe dirlo a qualcun altro che il gong è suonato già da un po’. Per questo è curioso vedere un post del genere da Bellanova. Il Movimento di cui fa parte ha di fatto bloccato, volutamente, il DDL Zan cambiando le carte in tavola e andando addirittura al dialogo con partiti che si sono sempre schierati contro i diritti civili e LGBT+.

Attualmente, l’unico Partito che si sta battendo per dare a tutti pari opportunità e diritti è il neonato Partito Gay. Meno tweet di solidarietà e più fatti se si vogliono davvero fare gli interessi delle minoranze. Diversamente, sembra la classica presa in giro o il solito ‘contentino’. Ora, comunque, vediamo cosa è successo durante l’aggressione omofoba avvenuta a Cesenatico.

Aggressione omofoba a Cesenatico, ragazzo gay preso a calci e pugni per un bacio: cosa è successo

Come apprendiamo dal sito ‘Il Secolo XIX‘ a denunciare l’aggressione omofoba avvenuta a Cesenatico è stato proprio il 22enne in questione. Da come la vittima ha raccontato i fatti, comunque, c’è un passaggio che ci lascia senza parole. Il giovane, infatti, ha detto di aver chiamato i Carabinieri e che le forze dell’ordine gli hanno detto che non potevano fare molto e gli hanno consigliato, quindi, di andare via dal locale in cui si trovava per evitare altri spiacevoli eventi.

“(…) Ho atteso una pattuglia che non è mai arrivata. Dopo 7 minuti ho attaccato il telefono e ho iniziato a muovermi a passo spedito verso la macchina seguito dalle mie due amiche. Ero in stato di shock totale. Shock per essere stato aggredito fisicamente e per aver subito ulteriori attacchi omofobi fuori dal locale e ulteriori minacce. Shock per non aver avuto supporto dalle autorità e dall’idea che gli agenti non si fossero nemmeno preoccupati di richiamarmi per constatare se fossi riuscito a mettermi al sicuro (…)”

Cosa è successo la sera dell’aggressione

La serata in questione trascorre inizialmente in maniera tranquilla. Il protagonista della vicenda si scambia effusioni e qualche bacio «come le tante altre coppie etero che erano presenti». Poi il pugno, al viso e allo stomaco, e subito dopo un altro ancora più violento in piena faccia che fa volare via gli occhiali. Il ragazzo colpito è tramortito e non riesce a capire chi lo abbia picchiato. Intorno a lui nessuno sembra aver visto nulla, nessuno interviene.

Avvisata la sicurezza, l’autore del pestaggio non si trova. Ma la vicenda non finisce qui. Con ulteriori insulti omofobi da parte di un altro presente disturbato da un po’ di ghiaccio fatto cadere inavvertitamente dal 22enne che viene seguito, deriso e minacciato. Il tutto, sempre secondo il racconto, nel totale disinteresse

Durante il racconto, la vittima ha detto di essere dichiarato dall’età di 14 anni e che in tutto questo tempo si è spesso sentito preso in giro e chiamare ‘fro*io’. Altre volte, inoltre, è stato preso in giro per il modo di vestire poco conforme all’idea di mascolinità tipica dell’Italia. Ha terminato dicendo che alla fine a tutto questo non ci fa più caso perché ci si abitua. Ecco, è questo il problema: non è normale che sia normale. Non ci si può abituare all’idea che una persona debba essere insultata o discriminata per il proprio orientamento sessuale, identità di genere, modo di esprimersi o di vestire. Non a caso, adesso, il 22enne dice di aver paura di uscire di casa. E te credo!

Il problema, purtroppo, è che finché le persone che governano continuano a sostenere che sia normale picchiare una persona LGBT+ o discriminarla e finché non verrà introdotta l’aggravante di omofobia, ancora molto sarà il sangue che gli LGBT+ dovranno versare.

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