Di anno in anno continua a peggiorare la situazione degli affitti a Milano: il mercato impossibile è ancora più impossibile per le persone lgbtqia+. Se infatti già ad oggi trovare stanze e/o case in affitto nel capoluogo lombardo è difficile, le persone della nostra comunità vivono spesso una condizione di svantaggio. Non sono purtroppo rari i casi in cui le coppie omosessuali (ma anche gli scapoli!) ricevono discriminazioni da parte di proprietari e inquilini.
Su queste ultimi ricade infatti la scelta degli affittuari quando un annuncio viene inserito nel magmatico mercato immobiliare meneghino. È un caso, poi, che alle persone lgbtqia+ ne vengano spesso preferite altre, al pensiero di “un gay in casa meglio di no!”.
Chi ha dovuto affrontare la terribile esperienza di cercare casa a Milano sa che ci sono delle assurde regole non scritte da rispettare al primo appuntamento. Non si deve parlare troppo, né troppo poco. Non ti puoi mostrare poco amichevole, ma guai a fare il compagnone! Quel sorriso tienilo un po’ più a mezz’asta, che sia mai che poi l’inquilino abbia problemi con chi ha i denti troppo sporgenti.
Il dedalo infernale degli affitti a Milano: il mercato impossibile con la sottile discriminazione alle persone lgbtqia+
Forse non sono più così frequenti come un tempo i casi in cui viene detto a chiare lettere “non ti do la stanza perché sei gay”. Ciò nonostante, nella sedicente capitale italiana dell’apertura mentale il ritmo del mercato viene scandito a suon di falsa cortesia. Anche se i casi in cui le persone lgbtqia+ vengono respinte apertamente a motivo del proprio orientamento sessuale sono in diminuzione, la storia non cambia. Molto spesso, infatti, la ragione del rifiuto rimane latente e seppellita sotto coltri di “abbiamo deciso di dare la stanza a un altro/a”.
Questa situazione, come detto, va a piantarsi in un quadro già sufficientemente complesso, in cui le richieste superano di gran lunga le offerte. Questo, come in tutti i mercati, porta a un aumento esponenziale e incontrollabile (ma anche incontrollato) dei prezzi. La legge della domanda e dell’offerta non è nulla di nuovo. Altrettanto non-nuova è però la serpeggiante difficoltà di dover nascondere la propria sessualità pur di accaparrarsi un posto decente senza spendere tutto lo stipendio.
Il capoluogo lombardo rappresenta nell’immaginario collettivo la meta giusta per trovare una condizione di maggiore “apertura mentale”. Questa condizione non è poi sempre verificata e ad oggi è preoccupante la situazione degli affitti a Milano: il mercato impossibile non dà tregua a nessuno.
Tantomeno alle persone lgbtqia+, che finiscono per dover affrontare questo percorso a ostacoli con una zavorra in più. Oltre che col terrore di non piacere all’inquilino di turno perché mi dispiace ma le tue ciglia troppo fuori posto sono un errore davvero imperdonabile!