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Sex worker transgender di Torvaianica scrivono a Papa Francesco per un aiuto

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Una ventina di sex worker transgender latino-americane di Torvaianica scrivono a Papa Francesco per chiedere un aiuto.

L’epidemia causata dal Covid-19 ha bloccato le attività produttive di aziende in mezzo mondo.
Sono parecchie, infatti, le persone che non possono recarsi a lavoro e si vedono costrette in casa.
Per questo motivo, il governo italiano, ha messo a disposizione dei lavoratori un sussidio.
Questo denaro serve per aiutare le persone in difficoltà, seppur solo in parte ma meglio che niente, a pagare l’affitto, le bollette e a mantenersi un minimo.

Tra le situazioni di criticità correlate al Coronavirus c’è quella delle sex worker.
Costrette in casa dai vari decreti nazionali e regionali, non possono più procacciarsi il necessario per vivere.
La notizia ci è stata fatta notare da un nostro lettore e ci siamo subito adoperati a raccontare questa vicenda.
Come viene riportato da “Gaynews.it” e da Carmen Bertolazzi, componente del Movimento Identità Trans (MIT) e presidente di Ora d’Aria Onlus, le sex worker chiuse in casa non sanno più come mantenersi, pagare l’affitto e le bollette.
Un po’ come tutti noi direte voi. Beh…non proprio.
Per le sex worker, nello specifico, non esistono i paracaduti sociali di cui abbiamo accennato sopra, soprattutto se straniere e non in regola con il permesso di soggiorno.

Si sono rivolte prima al parroco don Andrea Conocchia prima di arrivare al Papa

Una ventina di sex worker tansenger latino-americane di Torvaianica, che lavoravano sul litorale romano, si sono rivolte al parroco don Andrea Conocchia prima di scrivere a Papa Francesco.
Ma andiamo con ordine e vediamo come si sono svolti i vari passaggi che le hanno portate fino a Bergoglio.

Come dice Carmen Bertolazzi, le sex worker, a causa della pandemia si sono ritrovate senza clienti.
Di conseguenza non hanno più le entrate sufficienti per pagare l’affitto, le bollette e per mantenersi.
La donna ci tiene a sottolineare che addirittura, molte di loro, sono state sfrattate e si sono ritrovate a vivere per strada in situazioni promiscue.
Questo, ovviamente, non permette alle sex worker di rispettare le regole di prevenzione per il Covid-19.

Per questo motivo hanno deciso di rivolgersi a Don Andrea Conocchia, prete della parrocchia Beata Vergine Immacolata di Torvaianica.
Il parroco le ha ascoltate e ha compreso la situazione critica in cui si trovano molte di loro.
Don Andrea Conocchia ha preso la situazione in mano e ha informato della vicenda il Vescovo di Albano Marcello Semeraro.
Non contento, il parroco, ha deciso di spingersi ancora oltre proponendo a queste “amiche e sorelle” di scrivere a Papa Francesco.
Hanno redatto lettere in spagnolo, alcune di loro sono argentine, in cui hanno raccontato le loro storie di solitudine, di discriminazione, di allontanamento dalle famiglie e la triste situazione in cui si trovano a vivere ora.
Alcune di loro, inoltre, hanno scritto di avere una profonda devozione mariana e hanno richiesto semplicemente al Papa di pregare per loro, così come esse avrebbero fatto per lui.

Sex worker transgender di Torvaianica scrivono a Papa Francesco per chiedere un aiuto
e lui risponde inviando a loro del denaro

Le sex worker transgender di Torvaianica hanno scritto a Papa Francesco per chiedere un aiuto e mai si sarebbero aspettate di ricevere una risposta e del denaro.

Le lettere scritte sono state consegnate a don Andrea Conocchia che ha pensato bene di farle recapitare al cardinale Konrad Krajewski.
L’elemosiniere del Papa, successivamente, ha informato Bergoglio di quello che gli era stato consegnato.
Dopo un po’ di giorni è arrivata la risposta dal Santo Padre attraverso un’offerta in denaro. Questi soldi hanno permesso alle sex worker di pagare bollette, saldare l’affitto di casa o comprare generi di prima necessità.
Le sex worker transgender non si sarebbero mai aspettate di ricevere una risposta dal pontefice.
Lo stupore e la loro gioia erano indescrivibili, tanto da voler ringraziare Papa Francesco con un messaggio audio in spagnolo, registrato da tre di loro a nome di tutte.
L’audio è stato inoltrato tramite whatsapp al cardinale Krajewski in modo che Bergoglio potesse ascoltarlo.

Durante questa quarantena causata dalla pandemia da Covid-19 ne abbiamo sentito di ogni.
Preti che dicono che il Coronavirus è la punizione di Dio per il popolo LGBTQ+ e politici che essendo etero, cristiani e con figli dichiarano di essere immuni al virus.
Tante altre ancora potremmo elencarne, ma ci fermiamo qua.
Quello che vogliamo mettere in risalto, infatti, è come Papa Francesco sia stato, ancora una volta, inclusivo e contro le discriminazioni di ogni tipo.
Per lui contano le persone, perché guarda ai sostantivi e non agli aggettivi.
Ci auguriamo che questo ennesimo messaggio di Bergoglio possa aprire il cuore e la mente anche a quei preti che sono molto lontani da questo modo di pensare.

Un po’ come è stato per don Andrea Conocchia.
Senza il suo cuore e la sua comprensione, infatti, saremmo qua a scrivere di sex worker transgender lasciate al loro crudele destino.


Simone D’Avolio

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