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Regione Puglia: nuova legge per le pari opportunità, un passo avanti per i diritti LGBT+ anche se manca ancora qualcosa

Regione Puglia: nuova legge per le pari opportunità, un passo avanti per i diritti LGBTQIA+. Vediamo insieme cosa comprende e cosa promuoverà. Prima però, facciamo una doverosa premessa.

Sebbene questo può sembrare un passo in avanti verso i diritti delle persone LGBT+, è altresì verdico che manca ancora qualcosa per fare concretamente dei passi reali verso la nostra comunità. Infatti, come andremo vedere in seguito, questa Legge è generica e non traccia azioni concrete come invece è stato più volte chiesto. Tra tutti i punti presenti nel Decreto, manca forse quello più fondamentale. Ovvero, non è presente una sanzione per chi discrimina e/o offende le persone LGBT+ in quanto tali. Più volte è stato chiesto dal Partito Gay LGBT+ SAL, mediante il portavoce Fabrizio Marrazzo, di approvare la delibera, che lui stesso ha messo a disposizione per tutti i comuni e le Regioni, che multa di 500€ chi discrimina e offende persone LGBT+ anche se le offese avvengono online.

Purtroppo, nonostante questa Legge che vedremo di seguito, la Regione Puglia, come molti altri Comuni, ha fatto orecchie da mercante quando si è trattato di fare passi concreti verso le persone LGBT+. Tale delibera, infatti, permetterebbe di tutelare davvero le persone LGBT+ in assenza di una Legge contro l’omobitransfobia.  

Regione Puglia: ottimi rappresentanti e risultati

La Puglia ha appena approvato una legge rivoluzionaria grazie a un subemendamento che ha sostituito l’intera proposta. Questo emendamento è passato a maggioranza, evitando così la discussione di ben 321 emendamenti presentati dall’opposizione. La legge, sostenuta dal consigliere regionale Donato Metallo (Pd) e da altri membri del Pd, M5s, Con, Per la Puglia e Misto, mira a garantire pari opportunità e trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso delle persone.

Ma cosa succederà esattamente?

Uno degli obiettivi principali della legge è prevenire e contrastare discriminazioni e violenze legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. La Regione Puglia si impegnerà a promuovere una cultura di non discriminazione, dove ognuno può esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. Questa iniziativa vuole creare un ambiente inclusivo e rispettoso per tutti, indipendentemente dalle differenze personali. Delle basi solide e chiare, sulle quali si dovrebbero fondare tutte le leggi a nostra disposizione. Un gesto di solidarietà e inclusione che in Italia non aveva precedenti così se non nel DDL Zan.

La Regione Puglia ha pensato anche al posto di lavoro

La nuova legge della Regione Puglia introduce politiche specifiche per il lavoro, la formazione e l’inserimento lavorativo, garantendo a tutti pari accesso alle opportunità professionali. Si richiama l’articolo 3 del decreto legislativo 216/2003, che stabilisce la parità di trattamento nel lavoro senza distinzione di orientamento sessuale. Questo principio si applica in vari ambiti, come l’accesso al lavoro, le condizioni di impiego, la formazione professionale e l’affiliazione a organizzazioni di lavoratori e datori di lavoro. E sappiamo bene che i primi ad essere ignoranti in materia sono proprio quelli che non hanno avuto modo d’informarsi correttamente. Così facendo invece si creerebbero ambienti di lavoro più salutari e adeguati.

Dobbiamo intervenire dove più serve, nelle scuole

La Regione Puglia promuoverà, inoltre, attività di sensibilizzazione nelle imprese locali per ottenere certificazioni di responsabilità sociale. Ma non solo, saranno avviati programmi di formazione per insegnanti, personale scolastico e genitori sulle pari opportunità, la valorizzazione delle differenze e la prevenzione del bullismo legato all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Questi interventi coinvolgeranno anche gli studenti e le studentesse delle scuole e delle università pugliesi. Che, vorrei dire, è un grande obiettivo su cui spingere. Ci basta pensare al caso specifico dell’università milanese e alle orribili affermazioni omotransfobiche. Oppure a tutto quello che sta succedendo all’estero nelle scuole dove l’identità di genere o l’orientamento sessuale vengono considerati fuorilegge.

Regione Puglia: oltre a lavoro e scuola anche negli eventi di aggregazione

La legge penserà in aggiunta la promozione di eventi sociali e culturali in collaborazione con associazioni e organizzazioni del terzo settore. Questi eventi avranno l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico al rispetto delle persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, identità di genere o condizione intersex, favorendo così una cultura dell’integrazione e della non discriminazione. Un grandissimo esempio nella Regione Puglia da espandere al resto dell’Italia. Così facendo si abbatte il pregiudizio che eventi come il Pride sono “carnevalate” da quattro soldi, ma si rende chiaro che invece si tratta di un vastissimo patrimonio culturale. La comunità LGBTQIA+ ha della storia vastissima e ricca d’insegnamento, un racconto che può diventare alla portata di tutti grazie a diversi eventi sociali.

Non dimentichiamoci della santità pubblica

A livello socio-assistenziale e socio-sanitario, la Regione Puglia garantirà informazione, consulenza e sostegno alle persone omosessuali, transgender e intersex, nonché alle loro famiglie. Saranno promossi percorsi di formazione specifica per gli operatori del settore e verrà assicurato il diritto all’integrità fisica fin dalla nascita per le persone con variazioni nelle caratteristiche sessuali. Questo punto è penso uno dei più essenziali di tutta la proposta di legge. Molto spesso noi membri della comunità LGBTQIA+ subiamo discriminazioni e maltrattamenti, soprattutto nei luoghi sanitari, per via della disinformazione. Quante persone hanno smesso di curarsi per via dei pregiudizi e delle affermazioni del personale sanitario. Adesso invece si potrebbe costruire un rapporto più sano e rispettoso.

Regione Puglia: come agire con violenze e discriminazioni

La Regione Puglia si impegna a offrire soccorso, protezione e sostegno alle vittime di discriminazione o violenza legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, in linea con la normativa europea, nazionale e regionale. Questo supporto sarà fornito attraverso una rete di servizi e interventi mirati sul territorio. Da vedere come questa parte della legge sarà effettivamente utilizzata, soprattutto considerando che gli atti di violenza e discriminazione stanno aumentando a dismisura. Ancora oggi non è possibile intervenire in molteplici casi di violenza e maltrattamenti, nonché minacce e diffamazioni, proprio perché in Italia non è riconosciuto come un crimine. Da tenere sotto osservazione invece come la regione agirà in casi futuri.

Uno strumento di analisi in più contro la discriminazione

Nella Regione Puglia verrà istituito anche un Tavolo tecnico sulle pari opportunità all’interno dell’Osservatorio regionale delle Politiche sociali. Questa integrazione supplementare raccoglierà e analizzerà tutti i dati disponibili sulle discriminazioni e violenze legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, collaborando con associazioni e organizzazioni per sviluppare metodologie di intervento efficaci. Di sicuro sarà un incentivo molto interessante, e se il modello fosse efficace anche da replicare e riportare nelle altre regioni d’Italia. Un altro passo in avanti notevole. Ma rimango sempre estremamente scettico: proposte del genere sono onnicomprensive, hanno veramente tanta carne da cuocere. Si potranno veramente rispettare tutti questi obiettivi in modo efficiente e corretto, ma soprattutto duraturo?

Chiudiamo con questa legge così

Il CORECOM, comitato regionale delle comunicazioni istituito come organismo di garanzia, monitorerà i contenuti dei media locali per rilevare eventuali messaggi discriminatori. Inoltre, garantirà spazi informativi sulle tematiche della legge, promuovendo modelli comunicativi non discriminatori. La Regione Puglia collaborerà con gli operatori dell’informazione per adottare un linguaggio rispettoso e inclusivo verso le persone LGBTQIA+. Sulla carta tutto estremamente chiaro e condivisibile, anche promettente. Ma quanto una legge di questo tipo sarà effettivamente rispettata, e quanto invece si troveranno cavilli per scaricare le responsabilità? Questo ce lo può dire solo il tempo.

La legge prevede un finanziamento di 240mila euro annui per il 2025, destinati a sostenere le varie iniziative e interventi previsti. Questa somma sarà utilizzata per promuovere i diritti e le pari opportunità, rendendo la Regione Puglia più inclusiva e rispettosa delle diversità. Sta a noi vedere come.

 

Aeden Russo

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