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Papa Francesco, grazie per provarci ma siamo in alto mare

Papa Francesco, grazie per provarci ma siamo in alto mare. Il Pontefice torna alla carica, anche stavolta a sostegno della comunità LGBTQIA+; le persone transgender sono nuovamente riconosciute, viste, e protette. Ma come esattamente? Scopriamolo insieme.

Papa Francesco ha dato un vero sostegno?

È difficile essersi persi questa notizia. Oramai su tutti i social media si parla di come Papa Francesco abbia preso una decisione quasi politica. Le persone trans potranno essere padrini e madrine, testimoni di nozze e ricevere il battesimo. Questa la comunicazione direttamente dal Vaticano, a risposta ai quesiti di uno dei vescovi. Ma non solo loro avranno “accesso” a queste forme religiose.

Troppi vuoti e troppe risposte criptiche

Nonostante il Dicastero per la Dottrina della Fede sia stato molto vago al riguardo, c’era bisogno di più chiarezza. Soprattutto sul passaggio “se una coppia dello stesso sesso potesse ricevere un battesimo in Chiesa per un bambino adottato o ottenuto tramite una madre surrogata”. Ecco perché il vescovo brasiliano Mons. José Negri ha inviato le sue perplessità direttamente all’ufficio vaticano. Ma cosa avrà risposto Papa Francesco al riguardo? Vediamo subito.

Papa Francesco ci sta provando, ma come

Il vescovo non ha badato a spese: tre pagine di domande, firmate dal cardinale argentino Víctor Manuel Fernández. L’ultimo giorno di Ottobre poi approvate da Papa Francesco stesso. Le sue risposte sono state rese pubbliche Mercoledì scorso sul sito ufficiale del dipartimento. Veramente un peccato usare ancora la parola “transessuali” nel periodo corrente, ma accettiamo piccoli passi avanti.

Piccoli passi, ma troppo piccoli

È da quando Papa Francesco ha preso la sua carica che ha voluto rendere la Chiesa più inclusiva. E nei confronti della comunità LGBTQIA+ soprattutto. Rimanendo comunque legato agli insegnamenti arcaici, dove ancora si condannano gli “atti omosessuali” come se fossero peccaminosi. Perlomeno adesso l’attrazione per lo stesso sesso sembrerebbe non esserlo. Un passo alla volta, ricordiamoci sempre questo.

Che scandalo potrei mai causare?

Apriamo adesso una piccola parentesi sui battesimi per le persone trans, soprattutto per me che sono una persona non binaria cresimata. Vorrei un chiarimento su questa dichiarazione: “non vi sia il rischio di provocare scandalo pubblico o disorientamento tra i fedeli. Carissimi, siamo fedeli come chiunque altro. E, come insegna Gesù stesso, “chi tra voi è senza peccato scagli la pietra per primo”. Che per i più pignoli si tratta del Vangelo secondo Giovanni: 8:7. E Papa Francesco, più di alcuni membri della chiesa, perlomeno ha speso qualche parola vagamente di appoggio.

Non dovrei chiedere il permesso per dimostrare amore

Anche sulla questione padrini e madrine si apre una nuova discussione: la religione cristiana c’insegna a non discriminare ed amare sempre il prossimo. Quindi chiedere “il permesso” al prete locale, il quale dovrebbe esercitare “prudenza pastorale” nella sua decisione, mi sembra un po’ una forzatura. Ma modestamente la chiesa, in questo momento, non può ancora schierarsi apertamente. Capisco le pratiche secolari, la mentalità, tutto. Però sarebbe quasi meglio non dichiararsi affatto favorevoli. Perché per quanto le azioni di Papa Francesco siano monumentali, criticate da molti e anche rischiose, non potranno mai essere veri ramoscelli d’ulivo.

Papa Francesco vorremmo essere visti di più

Padre James Martin, eminente sacerdote gesuita e sostenitore dei diritti LGBTQIA+, ha avuto modestamente da dire. “Questo è un importante passo avanti affinché la Chiesa veda le persone transgender non solo come persone (in una Chiesa dove alcuni dicono che in realtà non esistano) ma come cattolici”, ha scritto su X. Ed è un pensiero che sostengo apertamente: c’è bisogno di prendersi un minimo di tempo e riconoscenza prima di poter chiedere di più. E la società deve ancora evolversi spiritualmente. Non tutti i fedeli sono pronti ad accettare modifiche così radicali. E ciò che Papa Francesco sta portando ne è la riprova: ci sono voluti quanto, tre millenni? Sarebbe il caso di accelerare i tempi.

Anche i giovanissimi hanno bisogno di più

Ricordiamoci che Papa Francesco ha anche presenziato davanti a diverse persone trans durante il suo incontro con i giovanissimi. In quell’occasione, a Luglio, disse così ad uno di loro: “Anche se siamo peccatori, Lui (Dio) si avvicina per aiutarci. Il Signore ci ama come siamo, questo è l’amore folle di Dio”. E proprio perché Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, ma soprattutto ha creato un mondo dove anche le specie animali e vegetali hanno questi “comportamenti” (passatemi il termine), essere LGBTQIA+ è un qualcosa di estremamente naturale, ai miei occhi sacro. E visto che ogni buon cristiano sa che Dio non sbaglia, perché avrebbe dovuto farlo in questo caso? Mentre riscrivere le cosiddette sacre scritture, modificandone radicalmente il testo, quello sì che è un errore umano.

Educazione non vuol dire disinformazione

Importante nel documento sottolineare questa differenza che sto per descrivervi. Una persona in una relazione LGBTQIA+ può fare da testimone di nozze, in quanto non è vietato. Meno chiaro invece il loro possibile ruolo in un battesimo, ancora oggi un po’ brancolante nel buio. Sono state chieste delucidazioni, e la risposta? Basterebbe che ci fosse “la fondata speranza che venga educato nella religione cattolica”. Grazie mille per il chiarimento, insomma, ma avrei bisogno di qualche parola di più Papa Francesco.

Non posso pentirmi d’essere come sono

C’è stata una risposta altrettanto sfumata alla domanda se una persona in una relazione LGBTQIA+ potesse essere un padrino o una madrina in un battesimo in chiesa. E come al solito la risposta è degna di esser stata interpretata dalle stelle: la persona doveva “condurre una vita conforme alla fede”. Essere LGBTQIA+ adesso ti rende conforme o meno? Oppure dovrei pentirmi profusamente di essere come sono, da sempre stato, e conformarmi in quelli che sono dogmatismi sociali creati dall’uomo?

In Italia la situazione è già critica

Per concludere: la chiesa guidata da Papa Francesco ci viene incontro? Sì, ma potrebbe renderci ancor più vulnerabili. Ogni giorno si assistono a notizie sconcertanti riguardanti i giovanissimi LGBTQIA+. Un ragazzo di 14 anni di Torino è stato torturato dai genitori. A Biella una madre picchiava sua figlia perché lesbica. A Foggia un ragazzo 20enne è stato picchiato dal padre perché gay. Insomma, in Italia progressi non ne abbiamo ancora moltissimi, soprattutto sotto questo governo. Quindi quanto questa presa di posizione, poco solida mi permetterei di dire, costituisce un vero fattore positivo?

Papa Francesco dona ogni giorno una speranza in più. Ma sono ancora piccoli barlumi in un mare aperto tempestoso. Perciò grazie mille al Pontefice per provarci, ma avremmo bisogno di più sostegno.

 

Aeden Russo

Fonte: Reuters

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