Site icon GayPress.it

Quanto ci è vicino Papa Francesco?

Quanto ci è vicino Papa Francesco? Più di quanto pensiamo. Per lui, le leggi anti LGBT+ sono peccato ed ingiustizia, perché Dio è anche con la comunità. Queste le sue parole nella scorsa intervista del 5 Febbraio. Ma scopriamo di più sull’argomento.

 

Papa Francesco è a sostegno della comunità LGBT?

In viaggio verso l’Africa, il Papa ha risposto a diverse domande da parte dei giornalisti. E le sue affermazioni hanno anche ricevuto pieno sostegno da altri due leader cristiani. “La criminalizzazione dell’omosessualità è un problema che non può essere ignorato“, queste le sue precise parole. Citando alcune statistiche, più di 50 paesi hanno leggi incriminanti verso la comunità, e 10 di loro anche la pena di morte. Ma non solo: sono 66 gli stati che criminalizzano l’essere LGBT+, come dichiara anche l’ILGA World – l’Associazione internazionale di lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali.

Le parole di Papa Francesco: “l’attrazione per lo stesso sesso non è un peccato”

Sappiamo bene che il Papa non potrà mai essere a favore dell’omosessualità, ma almeno ci va molto vicino. A suo modo, è tra le pochissime figure cristiane a sostegno della comunità, in modo parziale. “Questo non è giusto. Le persone con tendenze omosessuali sono figli di Dio. Dio le ama. Dio le accompagna… condannare una persona così è un peccato. Criminalizzare le persone con tendenze omosessuali è un’ingiustizia“, ha detto Papa Francesco. Per lui, né il catechismo della Chiesa cattolica, o la Bibbia stessa, affermano che l’attrazione per lo stesso sesso è un peccato, ma gli atti omosessuali lo sono. Inoltre, sostiene anche che le persone LGBT non dovrebbero essere emarginate.

Ma non è la prima volta che accade

Papa Francesco, subito dopo essere stato eletto nel 2013, aveva già dichiarato che non poteva giudicare le persone “con tendenze omosessuali” che cercano Dio. In più, durante una visita in Irlanda nel 2018, ha affermato che i genitori non potevano rinnegare i propri figli LGBT+, ma dovevano accudirli in una famiglia amorevole.

Quindi, cos’è successo in questo viaggio?

Mentre raggiungeva il sud del Sudan, secondo Paese del pellegrinaggio per la pace, si ritrovava con l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, e il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia Iain Greenshields. Entrambi i leader cristiani hanno partecipato alla consueta conferenza stampa del papa con i giornalisti, la prima in un viaggio papale. Tutti e due hanno elogiato i commenti del papa. “Sono completamente d’accordo con ogni parola“, ha detto Welby, osservando che la stessa comunità anglicana era divisa sui diritti della comunità ,e che due proposte contro la criminalizzazione delle persone LGBT+ non hanno davvero cambiato le menti di molte persone“. Welby ha aggiunto: “Citerò sicuramente il Santo Padre. Lo ha detto in modo così bello e accurato“.

Cos’ha aggiunto Iain Greenshields al discorso

Esprimendo il proprio sostegno al Papa, Greenshields ha fatto riferimento alla Bibbia, dicendo: “Non c’è scritto da nessuna parte nei Vangeli che Gesù abbia allontanato qualcuno. Gesù esprime amore a chiunque incontri, e come cristiani questa è l’unica cosa che possiamo dare a qualsiasi essere umano in qualsiasi circostanza“.

Sfortunatamente il Papa ha ribadito che la Chiesa non può permettere il matrimonio sacramentale di coppie dello stesso sesso, ma ha sostenuto le unioni civili, che offrono protezioni legale alle coppie LGBTQIA+. Chissà se mai vedremo, un giorno, la Chiesa cattolica a sostegno della comunità. Per adesso, accettiamo le piccole vittorie.

 

Aeden Russo

Leggi anche: Per Papa Francesco essere gay non è crimine, ma è peccato

Fonte: reuters

Exit mobile version