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Omotransfobia in Italia? No, neanche un po’

Omotransfobia in Italia? No, neanche un po’. Questo è quello che sostengono i nostri concittadini. Persone che si sono date alla tastiera sotto i nostri contenuti. Vediamo di più insieme.

Omotransfobia: tutto nasce da un post

In Italia c’è un problema di omofobia. Ma le persone come reagiscono a ciò? Dando riprova che nessuno prende sul serio la questione. Un nostro collaboratore ha voluto ironizzare sulla faccenda con un post. Ha estrapolato la virale scena di Squid Game, la seconda stagione fresca uscita da Netflix. La scena vede due dei concorrenti intenti a ballare in un momento di raccolta. La stranezza sta nel fatto che, essendo un gioco mortale, non si dovrebbe esser così felici. A questa scena è stata aggiunta la didascalia: “Il governo ogni volta che gli fai notare che c’è un problema di omotransfobia e intolleranza verso le persone LGBT+“. Cos’ha mai potuto scatenare quest’affermazione? Il putiferio. Ho ripreso alcuni dei commenti sotto al video per riportarvi l’opinione altrui.

Da oggi siamo super spaventosi

Iniziamo con una delle prime affermazioni che ho riscontrato. “Le fobie le create voi“. Certamente, siamo così cattivi e spaventosi da far terrorizzare la gente. Ed è per questo che i ragazzini di nemmeno 18 anni si uccidono, giusto? Perché fanno paura a quelli grandi e grossi. Non perché c’è sicuramente un problema di omotransfobia in Italia. Senza parlare di tutte le aggressioni a singoli, a gruppi, gli omicidi. Questi sono tutti dati che vi ho riportato nel post di fine anno. Abbiamo proprio parlato dell’eccedenza dei crimini d’odio che, invece di finire, aumentano. Ma sì, siamo noi ad alimentare una paura. Esattamente di cosa? Di essere umani, con una vita propria? Fatemi il piacere.

Omotransfobia? No, vittimismo

Proseguiamo adesso con un secondo commento. “Sempre a fare le vittime…“. Sì, mio caro signore. Non a caso c’è un intero sito web che pro bono raccoglie tutte le segnalazioni delle vittime di omotransfobia. L’ho segnalato sempre nell’articolo prima citato. E sapete la cosa bella? Ne abbiamo già 5 dall’inizio dell’anno. Sthepano e Matteo, due ragazzi di 26 e 22 anni, pestati e insultati da un branco di 10 ragazzini italiani. Naso rotto, trauma cranico, lividi vari. Successo a Roma. Riccardo Vannetti, consigliere comunale di Colle di Val d’Elsa, riempito di attacchi e frasi diffamatorie online. Una seconda aggressione a Roma, sempre da parte di 10 ragazzi a Trastevere contro una coppia. Un ragazzo ha richiesto asilo alla sede di Arcigay Taranto per il clima omofobo a casa. Il consigliere comunale Gnasso, di Teverola, è stato chiamatochecca isterica assetata di cazzo” da un collega mentre lavoravano. Siamo solo 12 giorni nel 2025.

Però siate spiritosi e originali

Andiamo avanti con un bel commento. “Vedo un sacco di commenti che ve lo appoggiano“. Esilarante, veramente, mi commuove la tua sensibilità. Per fare battute sulla sessualità va bene a tutti, no? Ma per prendere sul serio la crescente rabbia, l’odio discriminatorio, dove siete tutti quanti? Dei ragazzini ci muoiono per questo, per omotransfobia. Persone adulte vengono pestate a sangue da gruppi con meno della metà dei loro anni. La gente ha paura anche solo di tenersi per mano per strada. Di mostrare un singolo gesto di affetto. Se fosse qualcuno della vostra famiglia, cosa fareste? Se tornasse a casa vostro zio pestato a sangue, una sorella stuprata in un angolo di strada. E se non tornassero a casa affatto, se fossero stati uccisi e nascosti in un burrone a caso, dimenticati? Dove sareste?

Impariamo ad essere normali… con l’omotransfobia

Addentriamoci ancor più nel delirio, magari ci potessimo fermare. “È colpa vostra se siete gay o Igbtqalfabeta+-x, imparate ad essere normali cioè il cazzo sta alla figa come la figa sta al cazzo. Anche se per gente come voi io un posto c’è lo avrei…“. Partiamo dal presupposto che servirebbe un corso intensivo d’Italiano, perché si dice “ce l’avrei”. Essere parte della comunità LGBTQIA+ è essere normali. Queste che voi definite “tendenze” esistono da più o meno quando esisteva Pangea. Giusto l’anno scorso abbiamo parlato di come esistano prove di ciò sin dal 2.000 a.C., direi che basto no? Al massimo è la vostra intolleranza che non è giustificabile. Ma sì, anch’io un posto per voi “c’è lo avrei”. Si chiama scuola, ne avete proprio bisogno. Magari stavate pensando a come molestare la professoressa mente v’insegnavano educazione sessuale.

Potete leggere l’articolo in questione qui

Siamo veramente liberi di vivere?

Ma c’è stato un grande saggio nei nostri commenti. “e vero ognuno è libero di vivere la propria sessualità come vuole, però non potete pretendere di imporla, ormai sembra che se sei eterosessuale sei tu quello “sbagliato”“. Grazie a Dio qualcuno l’ha detto! Come sempre, “è vero”, va l’accento mio caro. Ma se ognuno può vivere la propria sessualità come vuole, perché volete proprio imporci i vostri canoni? E, soprattutto, perché vi sentite chiamati in causa a parlare? Direi che state, diciamolo in coro: imponendo il vostro punto di vista! Ma bravi! Nessuno vi uccide perché siete eterosessuali, cisgender, bianchi e così via. È questa la differenza tra i crimini d’odio e crimini. Fanno entrambi schifo, ma uno prevede un’aggravante senza senso alcuno. Eccovi spiegata l’omotransfobia in poche parole.

Omotransfobia, tutta un’invenzione dell’ideologia gender

Prendo giusto un altro grande paroliere, un po’ per concludere la questione. “Lgbt lobby soros (…) andate ha vedere chi ha inventato sta teoria è ci facciamo 2 risate??volete trattare i bambini come merce da vendere e i diritti dei bambini dove sono??“. Caro il mio ciarlatano seriale, hai dimostrato di essere il civile medio analfabeta italiano. La “e” va senza accento in questo caso. La teoria che citi è stata inventata negli anni ’80 e ’90 da fonti conservatrici, chiaramente affiliate all’omotransfobia. Quindi viene proprio da voi di destra, pensa un po’ uno quanto impara! I bambini, in più, li togliamo dalle strade e dalle case famiglie. Ma se vuoi parlare di uteri in affitto, te la devi prendere con le migliaia di coppie eterosessuali sposate infertili. Già, sono proprio loro a trattare i tuoi preziosi bambini come “merce da vendere”.
Abbiamo parlato anche della gestazione per altri tra le tante cose

State parlando della nostra vita, non la vostra

Vorrei far presente alla parte pensante italiana che questa è la nostra realtà dei fatti. Quando voi state tranquillamente al cellulare, a scrivere i vostri commentini simpatici, qualcosa accade. State insegnando ai vostri figli che quel comportamento è giustificato. Che attaccare una persona, fisicamente o verbalmente, è permesso nelle “giuste situazioni”. Ma la vostra definizione di giusto ha fatto sì che 6 persone si suicidassero l’anno scorso. Che ogni settimana qualcuno fosse preso di mira perché LGBTQIA+. E, cosa più buona che giusta, che non si potesse neanche parlare di tutto ciò negli ambienti dove ce n’è più bisogno: nelle scuole. Non siamo noi i deviati, cari miei. Noi siamo coloro che lottano per far sì che l’omotransfobia non plasmi i vostri ragazzi.

Quando l’omotransfobia viene anche promossa sui social

Sfortunatamente quando al potere ci sono certe persone si arriva a questo. Mark Zuckerberg, detentore di Meta, ne è la prova. In perfetto accordo con Elon Musk e Donald Trump (due signori dall’alta morale aggiungerei), permetteràaccuse di malattia mentale o anormalità basate sul genere o sull’orientamento sessuale, dati i discorsi politici e religiosi sul transgenderismo (nessuno dovrebbe usare questa parola), l’omosessualità e l’uso di parole come “strano”“. Facciamo esempi pratici di omotransfobia legittimata? “Le persone trans non sono reali, sono malati mentali”, “i gay non sono normali”, “le donne sono pazze”, “le persone trans sono folli”. Si va ancora avanti, con: “non esistono i bambini trans”, “Dio ha creato i due generi, i transessuali non sono una cosa vera”, “questa cosa dei non binari è inventata. Queste persone non esistono, hanno solo bisogno di terapia”. E per chiudere il cerchio: “una donna trans non è una donna, ma solo un patetico uomo confuso”, e “una persona trans non è né lui né lei, ma una cosa”.
Meta vi proteggerà pure. Anche la società odierna. Ma noi esistiamo, resistiamo, e rivendicheremo sempre i nostri diritti. Fondamentali, umani, mancati.
Aeden Russo
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