Dopo settimane costretti a casa, i social sono diventati l’unico strumento per relazionarci con gli altri. Chatta oggi, chatta domani, prima o poi becchi quello che ti piace tanto e a cui tu piaci tanto, ma a un certo punto qualcosa si blocca.
Ormai non si contano più i giorni di clausura e chi più, chi meno, ci siamo un po’ tutti riversati nelle chat e sui social per cercare qualcosa che ci distragga dalla nostra solitudine e qualcuno con cui provare a ritrovare un sorriso (e non solo quello) in questo periodo così tristemente straordinario e atipico.
Come avevo già scritto in un altro post, le relazioni che nascono e si sviluppano online possono serbare non poche sorprese perché si differenziano enormemente dai rapporti che intrecciamo nella vita reale, in 3D.
In una situazione di ordinaria normalità, sappiamo tutti come andrebbe finire. “Mi piaci, ti piaccio, okay, incontriamoci di persona e…” Al momento, però, non si può. Il telefono diventa l’unico tipo di incontro e la videochiamata — nel migliore dei casi — l’unico tipo di appuntamento. C’è chi magari ne approfitta per sfogare o giocare con gli ormoni, chi per presentarsi e raccontarsi un po’, chi per fare ambo le cose o comunque per tenersi compagnia in queste giornate lunghe e monotone.
Forse la sua è solo paura che fa scattare un meccanismo di difesa? Avrà trovato un altro? Sarà mica una scusa? Si tratta solo dell’ennesimo narcisista che si diverte a mietere nuove vittime per tenere su il proprio ego, anche durante la quarantena? O magari c’è qualcos’altro? Le domande si sprecano e le risposte sono vaghe e confuse. Ma una cosa è certa: rispettare la scelta dell’altro, qualunque essa sia. Ricordiamoci sempre che il rispetto della libertà (e dei tempi) altrui viene sempre prima dei nostri bisogni o desideri.
Alessandro Cozzolino, life coach