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La satira dipinge la sede di Roma di Pro Vita: è polemica

È da pochissimo passato il Natale e, nella mattina della vigilia, la sede di Roma di Pro Vita si è trovata un piccolo regalo. La veranda della sua sede è stata dipinta dalla street artist Laika per ringraziarli del tanto impegno che hanno nell’odiare, soprattutto, alcune persone.

L’opera si divide in due parti: la prima è una rivisitata natività di Gesù, dove due Madonne lo stanno stringendo a sé.  Nella seconda parte, invece, Giuseppe  sta realizzando una bara per il patriarcato. L’opera è dedicata a Michela Murgia che diceva “la famiglia sono le persone che ti scegli”.

Inevitabile la reazione da parte dell’associazione. “Rappresentando con poca originalità un Presepe arcobaleno con ‘due Madonne’ ci ricorda che, nella realtà dei fatti, i figli nascono solo grazie a un uomo e una donna, una verità di natura che nessun atto vandalico potrà mai nascondere“, ha dichiarato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia. “Segnaleremo alla Digos questo ennesimo riferimento alla morte che ci viene rivolto da attivisti politici di estrema sinistra, sulla scia dell’ordigno esplosivo lanciato nel nostro ufficio“.

Ferire la libertà di espressione: i soliti Pro Vita

Art.11 Costituzione “Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”

Art. 21 Costituzione “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.(…) Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”

Se questo gesto, per quanto possa sembrare esagerato, secondo loro offende la religiosità del momento, non vedo questo come principale problema. Quando si parla di argomenti così importanti, lo zampino di Pro Vita, non è mai mancato e se c’è una cosa su cui si attaccano proprio i bigotti è la religione. Questo murales è un inno a quello che loro odiano. Per questo dà fastidio. Io lo vedo in modo satirico proprio per prenderli in giro per tutto l’odio che riescono ad avere per troppe cose.

La satira deve fare un po’ fastidio, ma ricorda anche verità scomode. Mi scuso in anticipo se farò un esempio estremo, ma penso possa farvi ragionare correttamente. Sappiamo tutti cosa è successo alla redazione parigina di Charlie Hebdo, anni or sono, “solo” per aver deciso di fare satira su Maometto. La satira è libertà di espressione, ragione per cui nessun dei due casi voleva offendere la religione.

Ragione per cui, cari pro vita, state solo offendendo la libertà . Eseguire un murales su una veranda non è certo una buona mossa, ma non è male ogni tanto ricordarvi che il mondo non gira intorno a voi e al vostro estremismo. Personalmente preferisco altri modi di fare satira perché, in questo caso, si rischia di passare dalla parte del torto trattandosi comunque di imbrattare una proprietà privata. Però se voi siete liberi di dire cavolate noi siamo liberi di ricordarvelo.

 

Raph

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