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Il tweet fantasma di Iker Casillas: hacker o visibilità?

Il tweet fantasma di Iker Casillas: hacker o visibilità? Iker Casillas al Chelsea

Nella settimana del “coming out day”, è impazzato sul web il tweet fantasma di Iker Casillas: hacker o visibilità? “Spero che mi rispettiate, sono gay”, queste le parole, poi fatte sparire dall’account del ex-calciatore. A questo tweet era peraltro sopraggiunta la risposta di Carles Puyol, ex compagno di squadra, che diceva “è il momento di raccontare la nostra storia…”.

Il protagonista della vicenda ha prontamente ribattuto, commentando la situazione. “Account hackerato. Per fortuna tutto in ordine. Mi scuso con tutti i miei follower. E, naturalmente, più scuse alla comunità LGBT”. Parole di supporto, certo, che però non sono riuscite ad arginare le polemiche susseguenti. Impossibile non pensare alla visibilità che ne è derivata, peraltro nella settimana del “coming out day”. Il tweet è infatti schizzato immediatamente in cima alle tendenze, generando la curiosità di milioni di fan in tutto il mondo.

È infatti subito circolata sui media l’ipotesti che la diffusione del tweet fossero una velata risposta ai media spagnoli. Questi ultimi nelle ultime settimane hanno attribuito all’ex-portiere svariati flirt dopo la fine della sua relazione con Sara Carbonero.

La polemica per il tweet fantasma di Iker Casillas: hacker o visibilità? La spiegazione non convince

Le reazioni al tweet in questione sono state diverse e non tutte di supporto. Josh Cavallo, il primo calciatore ancora in attività ad aver fatto coming out, in particolare, ha commentato duramente la questione. “Iker Casillas e Carles Puyol, scherzare e prendere in giro il coming out nel calcio è deludente. È un percorso difficile che qualsiasi persona LGBTQ+ deve affrontare. Vedere i miei modelli e le leggende del gioco prendere in giro il coming out e la mia comunità è oltremodo irrispettoso”.

Non è un caso che Puyol abbia cancellato la risposta al tweet originario di Casillas, scusandosi poi per il suo “scherzo fuori luogo”. Pronta è arrivata la risposta della comunità di Twitter: “sono scherzi che costano vite, non si scherza sulla sessualità della gente”.

È ben noto, infatti, come ci sia una certa carenza di rappresentazione della comunità LGBT+ nel mondo del calcio. È costata circa tre milioni di followers la polemica sorta dal tweet fantasma di Iker Casillas: hacker o visibilità? Sicuramente se questo tweet avesse cercato fortuna mediatica, avrebbe avuto un effetto opposto. Quel che è certo è il cattivo gusto e la (nemmeno troppo) velata patina di ironia che ha circondato la vicenda. Questo d’altronde è il filtro che il mondo del calcio appone alla comunità LGBT+: un’etichetta che ancora tarda a perdere il suo amaro valore di scherno.

 

Fonte: Yahoo.it

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