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I gay over 50 sono destinati a invecchiare e morire da soli? Anche no.

sesso dopo i 50 anni - gaypress.it

È la più grande paura degli omosessuali di una certa età e spesso si tratta di una profezia che si autoavvera. Facile incolpare i gay più giovani e belli per la loro “superficialità”. Ma la vecchiaia non necessariamente è sinonimo di solitudine.

Voglio arrivare subito al sodo. Cari gay sopra i 50 anni, dove lo cercate l’amore? Nelle chat? E ci credo che restate puntualmente delusi! Come ho già scritto in un altro post, le chat gay non sono il luogo ideale dove cercare l’amore, anzi. 

Partendo dall’assunto che, tecnicamente, l’amore non si cerca ma si trova, sappiate comunque che state cercando la cosa giusta nel posto sbagliato. Ci sono altre strade dove è decisamente più probabile incontrare qualcuno con cui scrivere insieme un capitolo della propria vita e, perché no, anche un lieto fine.

Innanzitutto se non siete apertamente dichiarati, se vi nascondete, è ovvio che potrete conoscere altri gay — coetanei o più giovani — solo in luoghi deputati principalmente al sesso. Non prendetevela con chi popola determinati luoghi reali, siti virtuali o app di incontri solo perché ha voglia o è in cerca di qualcuno con cui svuotarsi le ghiandole e nient’altro. 

È decisamente più probabile che possiate incontrare un papabile fidanzato nella quotidianità che vivete. Certo, se la vostra vita si limita a casa-ufficio, ufficio-casa non c’è da stupirsi se siete single. Se non fossimo tutti segregati in casa per via dell’emergenza sanitaria in corso, vi inviterei a uscire il più possibile. Non solo per andare nei locali “a noi dedicati” ma per vivere la vita come andrebbe vissuta: con quante più relazioni interpersonali è possibile. 

Ovvio che non mancano gli amori che sbocciano in chat, in sauna, addirittura in dark-room, ma sappiamo che si tratta di eccezioni. Si può conoscere gente nuova in tanti altri modi. Esiste infatti un’infinità di gruppi che vanno dalle associazioni di volontariato, attivismo, trekking, naturismo. O ancora gruppi culturali, di lettura, di auto-aiuto, di meditazione. Per non parlare dei corsi di scrittura, di cucina, di lingue straniere, yoga, fotografia…  le opzioni, davvero, non si contano.

Non devono per forza essere gruppi LGBT+. Possiamo anche uscire dalla nostra zona di comfort, essere noi stessi e sentirci a nostro agio pure con gli eterosessuali (ne conosco tanti e non mordono, anzi, non di rado sono anche brave persone!). L’importante è che facciate in modo di avere una vita ricca di contatti e relazioni con gli altri. Magari quel nuovo amico vi presenta un suo amico e… taac! Magari invece non succede proprio niente, ma con quante più persone entrate in contatto, quanta più gente conoscete, maggiori saranno le possibilità di trovare l’uomo o il ragazzo che tanto sognate di incontrare. 

Per fortuna, ciascun gruppo di incontro o aggregazione oggigiorno è presente anche sui social. Invece di passare le ore su Grindr e Scruff, iscrivetevi ai gruppi online o seguite gli account su Twitter o Instagram che più rispecchiano i vostri interessi. Magari tra un tweet contro Morgia Geloni e un meme contro Selfini, troverete chi condivide i vostri stessi valori, ideali e interessi. Ne avete di interessi, sì? Perché se non li avete, è probabile che la gente (giovane o meno giovane) dopo tre minuti con voi si annoi. Ne avevo già parlato in un altro post ma lo ripeto: è la vita che conducete che attira e fa innamorare le persone, più di ogni altra vostra singola caratteristica.

Non si può negare che molti giovani siano maleducati, superficiali e tanto, ma tanto, stronzi. È altrettanto vero però che ne esistono parecchi che desiderano incontrare un daddy over 50. Con i loro coetanei non si trovano granché bene e preferiscono persone più mature (io stesso a 25 anni ebbi una relazione con un over 50 e mi lasciò lui per un altro, mio coetaneo. Ci rimasi di merda!). Un esempio su tutti è quello di Sam Stanley – giocatore di rugby inglese, classe 1991 – e Lawrence Hicks, sposati ormai da tempo sebbene tra loro ci siano ben 34 anni di differenza!

Insomma, non vi demoralizzate. L’amore esiste e non guarda la data di nascita di nessuno. È per tutti ed è molto meno irraggiungibile di quanto possa sembrare. Bisogna solo prestare attenzione al concetto di amore che ciascuno di noi ha prima di iniziare anche solo a parlare di coppia e relazioni. Sicuramente poi occorre un pizzico di fortuna, ma la fortuna — come recita il vecchio detto popolare — aiuta gli audaci. Abbiate il coraggio di farvi conoscere per quello che siete, non solo per come apparite. Poi fatemi sapere che succede.

Alessandro Cozzolino, life coach

PS: questo è il mio ultimo post su questo sito. È stato un piacere poter offrire spunti di riflessione che spero siano stati utili. Grazie a chiunque li abbia condivisi e divulgati. Ma grazie anche a chi mi ha criticato. Mi avete spronato a far di meglio. A tutti voi dico una sola cosa: siate felici. Ve lo meritate anche se spesso credete il contrario. 

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