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I colori del Pride: bandiera lesbica e bandiera gay

Oltre alla bandiera arcobaleno, di cui abbiamo parlato nelle settimane precedenti, alla parata del Pride potreste veder sventolare tante altre bandiere. Alcune di queste sono la bandiera lesbica e la bandiera gay. Ma come sono nate? Che significato hanno?

La prima versione della bandiera lesbica

Nonostante le diverse proposte, non esiste al giorno d’oggi una bandiera lesbica universalmente accettata. Una versione che viene utilizzata è la bandiera lesbica Labrys, creata nel 1999 da Sean Campbell. Il colore viola rappresenta il lesbismo, mentre il triangolo nero rappresenta il simbolo con cui spesso venivano marchiate le donne lesbiche nei campi di concentramento durante il nazismo. Al centro troviamo la Labrys, un’ascia bianca associata alle Amazzoni, diventata simbolo del movimento lesbico già dagli anni ’70.

La bandiera “Lipstick Lesbian”

Questa versione viene introdotta per la prima volta nel 2010 e rappresenta le donne lesbiche che hanno espressione di genere femminile più marcata. Da questa ne è poi derivata una bandiera con le stesse bande colorate ma senza le labbra del rossetto, da cui poi derivano altre versioni più recenti.

La bandiera “Sunset Lesbian”

Nel 2018 appare una versione modificata della bandiera “Lipstick Lesbian”, con una scelta di colori ben precisa. Si tratta della bandiera “Sunset Lesbian”. L’arancione scuro rappresenta l’espressione di genere non conforme, l’arancio è l’indipendenza, l’arancio chiaro la comunità, il bianco per “il rapporto particolare con l’essere donna”, il rosa è la pace e la serenità, il rosa antico è “il sesso e amore”, mentre il rosa scuro la femminilità.

Oltre a questa versione a sette strisce, ne è derivata una molto popolare a solo cinque bande. In generale queste versioni vengono preferite di più rispetto alla bandiera “lipstick lesbian” perché più inclusive, inserendo quindi anche le persone lesbiche con espressioni di genere meno femminili o non binarie.

E la bandiera gay?

Avendo parlato di una serie di versioni della bandiera lesbica, è lecito domandarsi se esista una bandiera gay. In realtà, gli uomini gay hanno avuto molto spesso molto spazio nella storia della comunità LGBT+ e in diversi casi le varie bandiere hanno anche lo scopo di far capire che la comunità è fatta di diverse persone, non sono dagli uomini gay. Per molto tempo quindi la bandiera degli uomini gay è stata in realtà la bandiera arcobaleno, che è il simbolo di tutta la comunità LGBT+.

Ormai, però, esistono bandiere per tutte le identità e ultimamente sono comparse anche alcune proposte per la bandiera dedicata alle persone gay. La versione in foto non è ancora ampiamente diffusa, ma ultimamente è stata inserita anche sul sito dell’associazione Human Rights Campaign. Il simbolo, rispetto ad una prima versione solo con i colori verde-blu-bianco, presenta diverse sfumature e punta ad essere più inclusiva.

Il verde e il verde acqua rappresentano la natura, scelta interessante soprattutto perché le relazioni tra due uomini sono spesso state viste “contro natura”. Il bianco è preso dalla bandiera trans, che vedremo nelle prossime settimane, per includere anche le persone trans all’interno di questa bandiera e rappresentarle. (Oltre che le persone gay non binary). Il viola e l’indaco rappresentano la diversità, soprattutto perché il viola è un mix tra il blu e il rosso, di cui il blu è un colore associato tradizionalmente agli uomini, mentre il rosso no. Questo per includere diverse persone, tra chi è più conforme agli stereotipi, chi invece non lo è, chi è più fluido.

La bandiera quindi punta ad essere inclusiva per tutte le persone gay, anche quelle trans, non binary o non conformi a determinati stereotipi di genere.

 

 

Fonti: hrc.org; wikipedia; odu.edu; unco.edu

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