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Gestazione per altri: reato universale

Meloni e Carfagna vorrebbero rendere la Gestazione per Altri reato universale per punire LGBT e coppie etero sterili

Purtroppo è deciso. La gestazione per altri è reato universale. Per l’ennesima volta non è la donna a decidere cosa fare del proprio corpo. Ebbene sì, perché anche se si decide d tenere in grembo un figlio che poi non sarà nostro, si tratta sempre di decisioni fatte con coscienza. Insomma, sembra che a decidere dell’utero di una donna, di “cosa ci deve fare”, deve essere per forza qualcun altro (il governo).

Modificata la legge 40: Gestazione per altri è reato universale

 “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”. A questa disposizione dunque si aggiunge un paragrafo per cui “se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana”. (modifica Legge 40/2004, art. 12)

Questo mercoledì 16 Ottobre è stato nero per molti e ha mandato in fumo tante speranze. Non poche sono state le tensioni in aula, prima del verdetto, ma non è servito a nulla. Con 84 voti favorevoli e 58 contrari viene così modificata la legge 40 del 2004 che fa diventare la gestazione per altri, a tutti gli effetti, un reato universale. La legge 40/2004 già vietava la gpa, ma la consentiva all’estero (cosa non più possibile con l’ultima modifica).

Il disegno di legge nasce dalla proposta della capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia della Camera, Carolina Varchi, approvata a Montecitorio nel luglio del 2023 con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo Varchi riprendeva quello presentato da Giorgia Meloni nella precedente legislatura. Questa legge lederà purtroppo a molte coppie, non solo omosessuali. Non sempre una donna può avere un figlio e non sempre si vuole provare ad adottare.

Ricordo ancora un vecchio “motto” prima delle elezioni: “sono una donna, una madre e sono cristiana”. Sbaglio, o mi è sfuggito qualcosa?

 

Raph

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