Il primo capo di Stato LGBT+ è sanmarinese. Fino ad ora nel mondo ci sono stati ministri LGBT+ o capi di governo LGBT+. Mai capi di Stato. A segnare la svolta è Paolo Rondelli, dichiaratamente gay, eletto Capitano Reggente della Repubblica di San Marino. Diversi media hanno pubblicato la notizia, ma le domande restano tante: chi è Paolo Rondelli? Cosa fa un Capitano Reggente di San Marino? Com’è la situazione dei diritti LGBT+ a San Marino? Se ti sei chiesto almeno una di queste cose, sei nell’articolo giusto!
Chi è Paolo Rondelli, Capo di Stato di San Marino e primo gay al mondo a ricoprire questo ruolo
Paolo Rondelli è diventato lo scorso 1 aprile 2022 il primo capo di Stato gay di San Marino e del Mondo in generale. Rondelli è un politico sanmarinese del movimento civico RETE (sinistra), attualmente stava ricoprendo la carica di parlamentare. Ha 58 anni e diversi titoli accademici: laurea in ingegneria chimica, laurea in lettere e filosofia e un master in giornalismo. Come ingegnere, si è specializzato in tematiche riguardanti l’ambiente e la sostenibilità.
Nel corso della sua vita ha coperto diversi incarichi per la Repubblica di San Marino. Quello che ha ricoperto per più tempo in assoluto è stato quello di Ambasciatore sanmarinese negli Stati Uniti, per ben 9 anni: dal 2007 al 2016. Rondelli è dichiaratamente gay ed è anche stato presidente di Arcigay a Rimini.
Cosa fa un capo di Stato di San Marino?
Rondelli non sarà da solo: a San Marino infatti i Capitani Reggenti sono due e restano in carica per sei mesi. Una volta terminato l’incarico, per i successivi tre anni non possono più essere nuovamente eletti. Rondelli, assieme a Oscar Mina eletto insieme a lui, per sei mesi rappresenteranno lo Stato e saranno i garanti della Costituzione di San Marino, vigilando sul funzionamento dei poteri pubblici e delle istituzioni.
Alcune delle altre funzioni sono:
- inviare messaggi agli organi delle istituzioni per assicurarsi il rispetto della Costituzione
- sciogliere il parlamento sanmarinese, il Consiglio Grande e Generale
- accreditare i diplomatici sanmarinesi
- conferire onorificenze
- emanare decreti nei casi di propria competenza
In sostanza i poteri dei Capitani Reggenti assomigliano molto a quelli del nostro Presidente della Repubblica.
I diritti LGBT+ a San Marino
La carica del Capitano Reggente quindi è estremamente delicata e cruciale per San Marino, che per la prima volta affida una posizione così importante ad una persona LGBT+. Essere il primo Paese ad avere un capo di Stato della comunità arcobaleno significa quindi che San Marino è messa bene per quanto riguarda i diritti? Non tantissimo, ma in questi ultimi anni sono migliorate diverse cose.
Nel 2004 è stata abrogata la legge che puniva con la reclusione i rapporti omosessuali. Nel 2019, invece, con un referendum i sanmarinesi hanno votato per mettere il divieto di discriminazione per l’orientamento sessuale in Costituzione (ma non, ad esempio, per l’identità di genere). Da ricordare poi la recente introduzione delle unioni civili, che lo scorso anno sono state (quasi) equiparate al matrimonio.
Nonostante questi passi avanti recenti, l‘ILGA, ovvero l’International Lesbian, Gay, Bisexual and Trans Association che ogni anno stila una mappa sui diritti LGBT+ in Europa, non posiziona San Marino molto in alto. Lo Stato, infatti, si trova al 42esimo posto su 49. Il motivo? Ci sono ancora diverse mancanze:
- assenza di leggi che tutelano la non-discriminazione delle persone LGBTQIA+ in ambito sanitario, lavorativo e nei servizi;
- non ci sono piani specifici per migliorare la situazione delle persone LGBT+
- le terapie di conversione non sono vietate
- anche se ci sono le unioni civili, non è possibile adottare, nemmeno il figlio del partner
- la legge sui crimini d’odio tutela solo quelli legali all’orientamento sessuale e non l’identità di genere
- totalmente assente ogni tipo di riconoscimento per le persone trans e la possibilità di cambiare i documenti
- non ci sono leggi e politiche per il diritto d’asilo delle persone LGBTQIA+
In sostanza, nonostante i recenti cambiamenti che stanno avvenendo a San Marino, i passi avanti che dovrà fare lo Stato sono ancora tanti. Avere un capo di Stato dichiaratamente gay potrà essere d’aiuto?