Tutto nasce da una dichiarazione pubblicata sulla pagina Facebook di Vmro (allora governo in carica dal 2017 in Bulgaria) a proposito del film “Snake“. Esso fu trasmesso il 6 giugno 2021 nell’ambito della selezione “Sofia Pride Film Fest” in cui le persone omosessuali, bi e trans venivano definite “contrarie alla natura” e propense ad atti di “corruzione “nei confronti dei bambini.
Secondo il partito conservatore la comunità LGBT+ è composta da “individui immorali”, “pedofili” e “perversi”. Ragione per cui il loro compito è di supportare i valori cristiani e la famiglia tradizionale. L’intento di quel post, così dice Vmro, era di “proteggere i bambini che sono al centro del sistema dei valori bulgari da millenni”. Non vi ricorda qualcosa e/ qualcuno?
In Bulgaria il Partito di estrema destra è stato condannato per frasi contro comunità LGBT+
Il tribunale bulgaro ha deciso di condannare il partito di estrema destra dichiarando che non si tratta di libertà di parola, a cui i componenti del partito si erano candidamente appellati. Infatti, si tratta di discriminazione basato sull’orientamento sessuale. In precedenza una decisione della Commissione per la protezione dalla discriminazione si era pronunciata a favore del partito politico di stampo nazionalista e conservatore. La corte ha rovesciato quella decisione.
Nel dettaglio, secondo la Corte Amministrativa “stigmatizzare le persone a causa del loro orientamento sessuale, instillare intolleranza e ostilità verso gruppi di persone, degradare la dignità umana non può essere giustificato e qualificato come ‘libertà di parola (…) È inaccettabile utilizzare il diritto alla libera espressione come schermo per diffondere idee e concetti che umiliano la persona, creano intolleranza e intolleranza verso determinati gruppi di persone”.
A fronte della sentenza di condanna il partito nazionalista ha deciso di portare il caso davanti alla Corte amministrativa suprema.
Ebbene sì, all’ignoranza non c’è mai fine.
Raph