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Perché il film di Barbie ha così tanto successo

Se c’è un film che sta sbancando al botteghino è sicuramente il film di Barbie. Con i suoi 774 milioni di dollari a livello globale, a poche settimane dall’uscita, è già stato protagonista di molte critiche. Proprio per questo ho deciso di ficcarci il naso e andarlo a vedere. Ma di che cosa parla il film? È  un film godibile da vedere al cinema? Perché è pieno di critiche ma, soprattutto, che messaggio vuole mandare?  Andiamo per ordine.

Barbie il film: la trama

Il film racconta la storia di Barbie stereotipo, che vive insieme alle altre Barbie, nel mondo di Barbieland dove tutto è rosa, bellissimo e perfetto. I ken sono lì più per decorazione che per altro. Infatti, la società di Barbieland è matriarcale e i Ken ricoprono compiti futili. Le Barbie invece sono quelle che lavorano tra case giocattolo e una vita in perenne felicità, bellezza e perfezione. Purtroppo, però, la nostra eroina sta passando una crisi esistenziale e si fa domande che una Barbie non dovrebbe mai farsi. Così va a trovare Barbie stramba che le consiglia di andare nel mondo reale per risolvere i suoi problemi.

Durante il viaggio si accorge che Ken, innamoratissimo di lei ma non corrisposto, l’ha seguita in questo viaggio verso la “realtà”. Quando i due finalmente sbucheranno nel mondo reale getteranno scompiglio tra il pubblico e manderanno in crisi il Presidente della Mattel, la casa di giocattoli che produce le Barbie. Tuttavia, con l’aiuto di nuovi incontri, Barbie scoprirà la verità e si troverà di fronte a una scelta.

Pregi e difetti del film di Barbie

Il film,  soprattutto al primo impatto, risulta divertente e godibile. Ragionandoci in seguito, però, si può notare che, in realtà,  è sì bello, ma non un film così leggero come si può immaginare perché tocca alcuni temi importantissimi come:

  1. La Perfezione e imperfezione;
  2. L’ Individualità e identità: La Gerwig sottolinea che nell’universo di Barbie, non esiste una sola Barbie o un solo Ken. Ogni personaggio è unico nel suo genere, ma allo stesso tempo, nessuno è diverso dall’altro. Questo concetto viene esplorato attraverso il film, con Barbie che si confronta con la sua individualità e la sua identità.
  3. Femminismopatriarcatomachismo: Il film affronta anche temi di femminismo e empowerment femminile. Barbie, nel corso del film, scopre che non appartiene a nessuno, nemmeno a Ken, e ha la libertà di definire il proprio modello di perfezione o di imperfezione. Di conseguenza, affronta temi anche come il patriarcato e il machismo che, anche qui, rappresenta una gabbia;
  4. Crisi esistenziale;
  5. Morte e memoria: Il film “Barbie” non evita di affrontare temi seri come la morte e la memoria, rendendo il film una riflessione più profonda sul significato della vita.

Il messaggio del film però, in molti tratti, è abbastanza confusionale soprattutto alla fine. Il patriarcato rappresentato nel mondo reale è abbastanza estremo e confusionale, ancora peggio quando viene proiettato a Barbieland dove le donne vengono messe a svolgere solo compiti come le casalinghe o cameriere per i Ken, sminuendo le attività stesse e la figura stessa della donna. Il matriarcato di Barbieland è anch’esso estremizzato e viene fatto passare, soprattutto all’inizio del film, come qualcosa di positivo.  Sia Barbieland, sia il mondo reale non rispecchiano la società attuale, bensì le estremità di essa.

In alcuni paesi è stato censurato perché troppo pieno di omosessualità o perché troppo femminista. Sinceramente, da semplice spettatore, non imputo le critiche a questo, bensì alla estremizzazione della società matriarcale e patriarcale. Proprio per questo e per i temi toccati non lo reputerei un film adattissimo ai bambini, più adatto per adolescenti e adulti.

Nonostante ciò, in sala, ho visto gente di quasi tutte le età, tutti vestiti di rosa. Cosa che ha, ovviamente, sollevato ulteriori critiche da parte dei più bigotti.

Quindi è un film da godere al cinema o no?

Direi proprio di sì. Nonostante molta confusione il film è super divertente. A volte proprio per il suo estremismo.

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