In un post Facebook del 5 aprile 2021 il Comune di Castelfranco Emilia, vicino Modena, ha usato la schwa per creare più inclusione, anche per le persone della comunità LGBT+.
Che cos’è la schwa e a cosa serve?
Si tratta del simbolo fonetico ? da utilizzare al posto della desinenza maschile per indicare un gruppo misto di persone. In italiano, infatti, si utilizza il maschile anche in presenza di un solo ragazzo, bambino o uomo, e dal punto di vista grammaticale non esiste un genere neutro.
Ancora oggi a molt? di noi appare strano utilizzare parole come “ragazze” per riferirsi a un gruppo di persone, anche se sono in maggioranza femmine. Già nel 1987, Alma Sabatini aveva consigliato l’uso del femminile sovraesteso. Infatti, ella credeva che fosse un'”alternativa compatibile con il sistema della lingua per evitare alcune forme sessiste della lingua italiana”, ma non si diffuse granché. Nonostante le sue “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana“, si continuò a utilizzare il maschile.
Soltanto negli ultimi tempi si è iniziato a utilizzare la ?, anche perché è considerata molto più inclusiva per le persone non binary o queer. Secondo la linguista Vera Gheno, inoltre, la schwa è la vocale media per eccellenza, cioè quella che “possiamo pronunciare senza deformare in alcun modo la bocca“.
Il post del comune di Castelfranco Emilia in provincia di Modena
Il comune di Castelfranco Emilia ha augurato un buon ritorno in classe a tutt?, giustificando l’utilizzo della schwa in un altro post, qui per prenderne visione. Con una breve spiegazione di questa scelta, il comune afferma il rispetto di tutt? e la valorizzazione delle differenze. Invitando i cittadin? all’utilizzo di un linguaggio più inclusivo, Castelfranco Emilia contribuisce significativamente alla tutela dei diritti della comunità LGBT+.
Nora