Site icon GayPress.it

Jojo Rabbit..Allacciamoci le scarpe e balliamo!

Jojo Rabbit e l'amico immaginario

Jojo Rabbit è una black comedy del 2019 scritta, diretta ed interpretata da Taika Waititi. Liberamente tratto dal romanzo “Come semi d’autunno” (Caging Skies) di Christine Leunens.

Il film ha vinto il People’s Choice Award al Festival di Toronto, un premio Oscar e un premio BAFTA, entrambi per la miglior sceneggiatura non originale.

La storia

Nella Germania del secondo conflitto mondiale, Johannes Jojo Betzler (Roman Griffin Davis) è un membro della Gioventù hitleriana che trascorre gran parte del proprio tempo in compagnia del suo amico immaginario Adolf Hitler (Taika Waititi), una versione del Führer che mangia carne di unicorno e salta giù dalla finestra. Nella sua completa adesione all’odio nazista, Jojo si infuria quando scopre che la propria madre (Scarlett Johanssonn) lavora per la Resistenza, e nasconde una giovane ragazza (Thomasin McKenzie) ebrea in soffitta. Si ritrova così a dover fare una scelta: aggrapparsi alle sue convinzioni cariche d’odio o abbandonarsi alla propria umanità.

Waititi, in tutto il film, cerca di mostrare il lato comico della follia nazista, svelandone il profilo ridicolo.

Il nazismo è solo un pretesto per raccontare la storia di un ragazzino che vuole essere parte di un gruppo, che ha paura del diverso. Un bambino in conflitto tra le due parti della sua coscienza.

L’idea di Taika Waititi era quella di astenersi dal tradizionale look dei film di guerra. Di far vedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino di 10 anni. Per questo ritroviamo una scelta cromatica di design e costumi vibrante ed elegante.

Il risultato è una pellicola visivamente potente, surreale e pop.

I personaggi si rivelano la forza trainante del film. La giovane ragazza ebrea è ben lontana dallo stereotipo di vittima e Rosie è un concentrato di rivoluzione, compassione e amore, il piccolo Jojo sognatore e sensibile. Hitler buffo, goffo e scanzonato, Fraulen Rahm (Rebel Wilson) cinica istruttrice, il piccolo Yorki unico amico in carne ed ossa di Jojo.

Sam Rockwell (Capitano Klenzendorf) e Alfie Allen (Finkel) sono due soldati tedeschi che condividono una “relazione romantica” (anche se il film non lo afferma apertamente). Nella battaglia finale i due indossano divise sgargianti, matita e mascara.

La colonna sonora rappresenta la libertà. Il film si apre con I Want to Hold Your Hand (Komm, gib mir deine Hand) dei Beatles e l’happy ending si affida alle note di Helden, versione tedesca di Heroes di David Bowie (questo brano del Duca Bianco inneggia proprio all’amore di una coppia divisa dal muro di Berlino). Vengono alternati brani pop-rock alle musiche originali di Michael Giacchino.

Jojo Rabbit è in effetti un melting pot di immagini, stili, richiami e passaggi bruschi da un tono all’altro. A qualcuno potrebbe apparire uno sgraziato accorpamento, ad altri una caratteristica distintiva che rende la pellicola una commistione di diversi generi, armonizzati dal potere dell’empatia.

Due elementi rimangono saldamente connessi, simboli pregni di significato: il ballo e le scarpe.

Un film immerso in una atmosfera fiabesca che fa ridere e piangere. Che ci ricorda quanto l’ignoranza sia pericolosa, quanto il terrore del diverso possa portare alla disumanità, quanto il desiderio di omologazione riesca a separarci da ciò che realmente siamo.

Jojo impara ad allacciare le scarpe per essere pronto a viversi la libertà..ballando.

Exit mobile version