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Calciatore professionista inglese di 17 anni del Blackpool fa Coming Out: Basta bugie, sono gay!

Il Calciatore inglese Jake Daniels del Blackpool fa coming out a 30 anni di distanza da Justin Fashanu

Jake Daniels è il calciatore professionista inglese che ha fatto Coming Out. Il 17enne gioca come attaccante nel Balckpool, squadra che milita in Championship. Per intenderci, questa categoria corrisponderebbe alla Serie B italiana. Non accadeva dal 1990 che un giocatore di calcio, ancora in attività del Regno Unito, decidesse di dichiarare la propria omosessualità pubblicamente. L’ultimo a farlo, infatti, fu Justin Fashanu.

Ovviamente, tutto questo nel calcio italiano non potrebbe mai avvenire. Potremmo quasi scrivere che si tratterebbe di fantascienza. L’omosessualità, infatti, viene ancora vista come un tabù, come un qualcosa di sbagliato, un difetto e che non può combaciare con il calcio o con lo sport in generale. A meno che “i gay” non svolgano determinate attività sportive che, per le persone omofobe, “sono sport da gay”.

Odio, discriminazioni e omofobia nello sport, purtroppo, sono ancora all’ordine del giorno. Per questo motivo è importante prendere parte all’iniziativa Italia in campo contro l’omofobia Awards 2022 e sostenere lo sport LGBT+. Creare luoghi inclusivi dove ognuno può sentirsi libero di essere se stesso, con l’augurio che un giorno non ci sia più bisogno di “posti sicuri” per gli atleti LGBT+. Quando e se questo giorno arriverà, vorrà dire che la società ha fatto un reale e concreto passo in avanti per rendere davvero lo sport un momento di aggregazione, condivisione e sano agonismo.

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Jake Daniels, il 17enne calciatore inglese del Balckpool che fa Coming out: “La gente pensa che essere gay sia sinonimo di debolezza”

Il calciatore inglese che ha fatto Coming Out si chiama Jake Daniels (sì, quasi come il whisky) e ha appena 17 anni. Dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale è stato sicuramente un gesto coraggioso, soprattutto perché lo ha fatto in un ambito, quello del calcio e dello sport in generale, dove non è assolutamente facile. Genitori e compagni di squadra hanno accolto bene la notizia e questo fa un po’ ben sperare. Magari un giorno si giudicheranno i calciatori per le loro prestazioni sul campo e non in base a con chi vanno a letto. Di seguito, infatti, ecco cosa ha detto l’attaccante del Balckpool.

“(…) Per molto tempo ho pensato che avrei dovuto nascondere la verità perché volevo diventare un calciatore professionista. Ora che lo sono, mi sono chiesto se dovessi aspettare di ritirarmi per fare Coming Out. Ho solo 17 anni ma è chiaro che voglio fare il calciatore. Se facendo questo, altre persone pensano di poterlo fare anche loro dopo avermi visto e sentito, sarebbe fantastico. Voglio essere un modello, fonte di ispirazione. I compagni sono stati fantastici, mi hanno detto di essere orgogliosi di me (…)

(…) Questa stagione è stata fantastica per me. L’esordio, il contratto da professionista… Ma mi sono nascosto finora fuori dal campo. Così ho pensato che essere gay o lesbica è ancora un tabù nel calcio, credo perché i calciatori vogliano essere riconosciuti per la loro virilità. E la gente pensa che essere gay sia sinonimo di debolezza, perché se sei gay ti si può provocare in campo e sugli spalti. Ma mi possono urlare di tutto, questo non cambierà niente (…)”

Nel giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia, questo Coming Out e le reazioni di Società e compagni di squadra sono da manuale. Sarebbe bello che tutti gli sport, in tutte le Nazioni, iniziassero ad aprire un po’ gli occhi. Non fate nascondere gli atleti. Farli sentire a proprio agio potrebbe aumentare anche il loro rendimento e dunque quello di tutta la squadra e di conseguenza il profitto della Società.

 

Fonte: Gazzetta dello Sport

 

Simone D’Avolio

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