Siamo ossessionati dal perfezionismo e tutto deve essere top. Questo spinge molti a credere che commettere errori sia una vergogna insostenibile. Ma la realtà è ben diversa.
Cambiare prospettiva ci salva la vita. Non sempre quello che riteniamo sbagliato, doloroso, ingiusto è proprio da buttar via. C’è un messaggio in ogni buca in cui cadiamo nel percorrere ciascuno il proprio cammino. Quel messaggio vuole che spostia
Cosa è andato storto? In che modo? Quanta responsabilità ho per quel che è successo? Come posso rimediare? Posso farlo? Cosa devo imparare da questa storia? In cosa mi ha cambiato questa esperienza? È stato davvero tutto un grosso sbaglio?
Gli errori non esistono. Esistono esperienze. Il modo migliore di affrontarli è con curiosità analitica e non con arroganza, presunzione o delusione. Gli errori sono lì a indicare la via. Oggi sarà pure andata male, ma domani avrai uno strumento in più, la consapevolezza di ciò che non andava fatto e che probabilmente non va ripetuto.
Se non va ripetuto, vuole dire che c’è bisogno di qualcosa di nuovo, di diverso. L’atteggiamento mentale deve essere la priorità. Adottare nuove prospettive non è mai un’opzione da sottovalutare. Essere troppo sicuri e ottimisti può essere fuorviante. Troppo incerti e negativi, deprimente. Occorre un sano equilibrio che ci tenga sempre saldi a ciò che abbiamo appreso ma anche aperti al cambiamento. Oggi però, in pieno cambiamento per l’attuale emergenza sanitaria, “sano” ed “equilibrio” sembrano parole d’altri tempi.
Alessandro Cozzolino, life coach