Coronavirus: i casi confermati sono oltre 69.266.
Oltre 1.700 le vittime del coronavirus in Cina dopo il decesso di altre 139 persone nella provincia dell’Hubei e intanto si registrano nuovi casi anche fuori dalla Cina: a Taiwan, in Francia, Hong Kong, Filippine e Giappone.
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Che cos’è un Coronavirus?
I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Che cos’è un nuovo Coronavirus?
Un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV), non è mai stato identificato prima di dicembre 2019.
Come avviene il contagio?
Il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non lavate.
Profilassi:
Il Fatto alimentare riporta che in questi giorni uno studio tedesco affermerebbe che il virus resisterebbe attivo sulle superfici per circa nove giorni. “Lo studio non deve creare allarme – afferma Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. – Questo elemento, ancora da dimostrare e condotto su altri coronavirus e non su quello cinese, non fa la differenza sul contenimento precoce dell’epidemia. Da quello che sappiamo, il nuovo coronavirus si trasmette velocemente e la via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. È comunque sempre utile ricordare – continua Rezza– l’importanza di una corretta igiene delle superfici e delle mani. Anche l’uso di detergenti a base di alcol sono sufficienti a uccidere il virus”. L’Istituto superiore di sanità afferma che: i disinfettanti contenenti alcol al 75% e quelli a base di cloro all’1%, sono efficaci per distruggere il virus sulle superfici. Lavarsi le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi è indispensabile nella prevenzione
Un Vaccino? In tempi brevi non è verosimile. Minimo 18 mesi.
Sempre dalle colonne de Il Fatto Alimentare, Gianni Rezza afferma che occorre superare prima i test sugli animali, poi su pochi soggetti sani per vedere eventuali effetti collaterali gravi. Nella seconda fase si valuta la risposta immunitaria e, se tutto procede bene, si arriva all’ultimo passaggio per determinare l’efficacia. In casi di emergenza, come fu per Ebola, le agenzie regolatorie potrebbero ‘accontentarsi’ della fase due prima di autorizzare l’uso, ma ci sono sempre dei tempi minimi da rispettare. Insomma, un anno è un’ipotesi oltremodo ottimistica.
Xi Jinping sapeva!
E intanto infuriano le polemiche ora che è emerso un discorso del 3 febbraio del presidente cinese Xi Jinping, pubblicato dai media di Stato. Xi era a conoscenza della situazione legata al coronavirus due settimane prima di quanto si pensasse sinora. La diffusione del discorso è un apparente tentativo di dimostrare che la leadership del Partito comunista ha agito in modo deciso sin dall’inizio, ma apre anche alle critiche sul perché l’allarme non sia stato dato prima.
La Psicosi:
Informarsi è importante come non farsi coinvolgere dalla psicosi. Ecco un tik tok a questo proposito che speriamo vi faccia sorridere.