Site icon GayPress.it

Alessandro “ALO” Casini rifiutato da due case discografiche perché gay

Alessandro-ALO-Casini-scartato-perché-gay-da-due-case-discografiche

Alessandro “ALO” Casini ex partecipante di “X-Factor 12” nel 2019, rivela di essere stato scartato da due case discografiche perché gay.

In questo articolo vi abbiamo raccontato del coming out di Gabriel Garko e di quanto, lui stesso ha ammesso, sia difficile per gli artisti dichiarare il proprio orientamento sessuale.
“Per i cantanti è diverso” disse l’attore torinese durante l’intervista rilasciata a Slivia Toffanin.
Evidentemente non è così.
A meno che non si è già affermati nel panorama della musica come alcuni artisti, anche per i cantanti sembra essere molto difficile “farsi accettare” per i propri gusti sessuali.

Almeno, questo è quello che è successo all’ex concorrente del Talent Show “X-Factor”.
Come riportato da “La Stampa”, infatti, Alessandro ALO Casini in una intervista, ha dichiarato di essere stato scartato da ben due case discografiche per via della sua omosessualità.
In molti di voi se lo ricorderanno per il singolo “Uomini che amano le donne” che presentò alle audizioni del noto talent.
Il cantante ligure, con quella canzone, ha raccontato uno spaccato della società reale e che è da sempre esistito.
Sarà per questo che il suo video ha superato le cinque milioni di visualizzazioni su “YouTube”?

Le innumerevoli visualizzazioni, però, non bastano per avere un contratto discografico se sei omosessuale.

Alessandro ALO Casini di “X-Factor” e la svolta discografica
dopo i “no” ricevuti a causa della sua omosessualità

Alessandro “ALO” Casini e la svolta discografica arrivata dopo diversi “no” dovuti al suo orientamento sessuale.

Nei giorni scorsi in un’intervista televisiva ha rivelato di essere stato rifiutato da due case discografiche milanesi, l’anno scorso, perché gay.
Ora però il cantante di Diano Marina è felicemente accasato con la casa Fluidostudio, con cui sta preparando il nuovo singolo “Rewind” in uscita a novembre.
Durante l’intervista conferma di quanto sia orgoglioso di essere diventato una sorta di testimonial contro l’omofobia, partecipando a iniziative della comunità LGBT+.

In un’intervista televisiva su Tv8 ho rivelato che due etichette lo scorso novembre mi hanno rifiutato.
In particolare una persona a capo di una casa discografica importante mi ha detto che una persona come me non sarebbe mai entrata a fare parte dei loro artisti, perché non rispettavo la direzione da loro presa.

Dallo scorso luglio sono approdato al Fluidostudio di Stefano Protopapa e Pierpaolo Moschino, che hanno una visione molto più ampia e a novembre uscirà il singolo “Rewind”.
Mi sento parte della comunità LGBT + e alle iniziative spiego perché determinate istanze vanno prese in considerazione dall’opinione pubblica”.

Quest’estate, con le limitazioni Covid, è tornato sulla Riviera ligure e ha lavorato come bagnino a S. Bartolomeo.
Ha anche girato un video balneare per il brano “Torneremo”, prima di tornare di nuovo a lavoro a Milano.

Siamo alle porte del 2021, dovevamo uscirne migliori e invece, sul lavoro, le persone scartano qualcuno in base all’orientamento sessuale.
E se vi dicessimo che il DDL sull’omotransfobia, così come verrà presentato alla Camera, tutelerà chi offende e discrimina le persone LGBT+?
Prima di approvarlo, infatti, è indispensabile abolire l’emendamento “salva omofobi”. Che dite?

 

 

Simone D’Avolio

Exit mobile version